Pur formandosi solo un paio di anni fa, gli olandesi WEDERGANGER con il primo full, stanno dimostrando di avere una spiccata capacità di mantenere salde le basi primordiali del black metal evocativo, tenendosi alla larga dalle innovazioni troppo moderne, ma portando ad un livello più superiore il loro modo di interpretare il black metal come una sorta di racconto occulto e ritualistico, quasi teatrale. Un sound decadente, a tratti grezzo e spintissimo, a tratti lento e malinconico. Gli arrangiamenti spaziano da voce pulita, come fosse cantata da un megafono, a voce in perfetto scream perentorio e acuto quanto basta da far volare via. Un balletto musicale intriso di ombre, di apparizioni, di fantasmi e scheletri che escono dal nulla e si appropriano della tua anima già assente. Un gioco armonico tra orchestrazioni devastanti e ben gestite insieme alle chitarre e alle voci. Un disco discreto e piuttosto attento a determinati dettagli nel suo genere così controverso e in continua evoluzione anche se non così eccezionale. Un disco da avere nella propria nicchia del male occulto.
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