Nati come un side project dei grandiosi francesi
Aosoth, in realtà questi
VI sono formati proprio da
BST e
INRVI, aiutati alla batteria da
Blastum, uomo dalle mille band e vecchia conoscenza dei transalpini.
Non ci fermiamo però alla sola line up, anche il black metal dei
VI è molto legato a quello proposto dagli
Aosoth, almeno, prima che questi deviassero un pochino verso quelle parentesi avant-garde black, quelle forti sessioni dissonanti e apocalittiche mutuate dagli immensi connazionali
Deathspell Omega. Ma non divaghiamo.
Per il sottoscritto che non bazzica spesso gli ambienti black metallici, questo
De Praestigiis Angelorum si è rivelato davvero un bel disco, ottimamente bilanciato tra furia omicida, taglienti inserti melodici viziosamente impregnati di mestizia, leggere aperture sinistre, arpeggiate ed atmosferiche. Una tracklist che scorre rivelando un piacere d'ascolto elevato, senza che stanchezza o monotonia possano anche solo insinuarsi.
Grande è la fiera epicità utilizzata per celebrare il maligno che scaturisce da un lavoro di chitarra davvero pregevole e ricercato, senza sofismi di alcun tipo ma sorretto da un muro di fuoco sparato dal drum kit e guidato dalle urla demoniache di
INRVI, il cui scream non è mai troppo alto ma, anzi, abbastanza profondo e dal sicuro effetto scarnificante.
I
VI non hanno paura di andare oltre, provando canzoni dalla durata superiore ai sei, sette, perfino otto minuti, riuscendo sempre a costruire delle strutture efficaci e utilizzando quei piccoli accorgimenti che permettano ti tener salde le redini senza perdersi.
Se già Amate gli
Aosoth ci sguazzerete, se invece non li conoscete è venuto il momento di farvi rapire.
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