Lavoro oltremodo ambizioso e multiforme, questo debut dei norvegesi
Rendezvous Point. La band è giovane e nuova di zecca, eppure i più scafati tra di voi avranno già trovato nomi di sicura esperienza, soprattutto nella sponda ICS Vortex, Borknagar e compagnia brutta.
Che i nomi succitati non vi traggano in inganno, però; questo è un album di
pure progressive, a cavallo tra la sua anima più introspettiva di matrice Wilsoniana ed un'attitudine a volte più metal, seppur scevra di virtuosismo fine a se stesso.
L'interessante combo compone così un album, "
Solar Storm", che prende casa nel territorio caro a bands come i Between the Buried and Me e loro colleghi; il risultato dunque tende al 'cervellotico' pur conservando un'altissima componente di fruibilità. Il bello di certi lavori è come certe tracce riescano a scorrere in maniera così fluida (per un ascoltatore avvezzo alle sonorità prog, eh, intendiamoci, se sto disco lo dò a un Alfieri qualsiasi, mi si suicida che ancora non siamo a traccia 3). Perfetto esempio di quanto vado blaterando è la traccia "
Mirrors", che in dieci minuti racchiude il vero spirito dei Rendezvous Point.
Non manca praticamente niente a quest'album per essere definito interessante e degno di un ascolto e anche più; il singolo "
Wasteland" ve ne darà prova nel player qui sotto, la bellissima e malinconicamente inquietante suite finale "
The Conclusion" (in due movimenti nervosi e variegati) chiude un album costruito per entrare sottopelle, non per colpire al muso.
Gran bell'inizio, vediamo dove arriveranno questi giovani talenti di Kristianland.
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