Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:52 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. OBLIVION - DARKNESS IN MY HEART ANNO XV
  2. IVY THORNS UPON THE BARROW
  3. EYES OF THE MONOLITH
  4. HIDDEN FROM THE SUN
  5. IN EXILE
  6. STORMBRINGER
  7. TRANSCENDING DESTINY
  8. BURY MY FAIRYTALE
  9. GOTHIC EPITAPH

Line up

  • Diane Camenzuli: vocals
  • Dario Pace Taliana: vocals
  • Manuel Spiteri: guitars
  • Mario Ellul: guitars
  • Sean Pollacco: bass
  • Alison Ellul: keyboards
  • Angelo Zammit: drums

Voto medio utenti

Weeping Silence, numerosa formazione proveniente da Malta alle prese con un nuovo full-length, Opus IV Oblivion, dedito ad un gothic-doom metal molto lineare e caratterizzato dall'alternanza di vocals growl maschili e cantato pulito femminile.
Cosa c'è di nuovo? A dire la verità nulla, se pensiamo anche solo ai Within Temptation per un esempio in stile o, con i dovuti distinguo e virgolette varie, agli italianissimi Lacuna Coil per le idee sull'uso del cantato.
E non è tutto, i Weeping Silence mostrano altre influenze più o meno marcate e non meno importanti, a partire dagli Amorphis di Eclipse nel riffing di "Hidden From The Sun", per arrivare ai grandiosi Moonspell di Irreligious nelle oscure atmosfere di "Ivy Thorns Upon The Barrow".
Già che ci siamo aggiungiamo anche i Dark Tranquillity (light) di Projector, che si materializzano nelle chitarre della cangiante "In Exile", tra le migliori dell'intero lotto.
Non si tratta di citazioni a fini enciclopedici né di puro copy & paste, questo non basterebbe, da solo, a sostenere quasi un'ora di musica su discreti livelli. Forse i nostri sono ancora in una fase di ricerca del proprio sound che, come accade ad ogni buona band che si rispetti, acquisirà disco dopo disco una sempre maggiore personalità.
Nonostante le scelte a livello di produzione e missaggio siano molto buone e vicine alla "media" delle band citate, ciò che non finisce di convincere nella proposta Opus IV Oblivion sono forse le scelte di stile: troppo lineare il riffing delle sezioni più vicine al "doom", poco varie le soluzioni gothic, sia nei chorus sia nelle clean di Diane Camenzuli, peraltro dotata di un piacevole timbro.
Grinta ed intensità non significano solo growl e distorsioni.
Forza Weeping Silence!
Recensione a cura di Danilo Vulpio

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