Johnny A. - Sometimes Tuesday Morning

Copertina 6,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2001
Durata:43 min.
Etichetta:Favored Nations
Distribuzione:White and Black

Tracklist

  1. SOMETIMES TUESDAY MORNING
  2. OH YEAH
  3. WICHITA LINEMAN
  4. TWO WHEEL HORSE
  5. IN THE WIND
  6. YES IT IS
  7. YOU DON'T LOVE ME
  8. UP IN THE ATTIC
  9. WALK DON'T RUN
  10. TEX EXITER
  11. LULLABY FOR NICOLE
  12. WALKIN' WEST AVE

Line up

Non disponibile

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Dopo Greg Koch, ecco un altro gran bel chitarrista sospinto da quel vecchio volpone di Steve Vai e dalla sua Favored Nations, etichetta che ultimamente sembra davvero non sbagliare un colpo. Incominciamo col dire che Johnny A. è un artista proveniente dall'area musicale di Boston e che si è fatto le ossa come opening acts di mostri sacri del calibro di Aereosmith, Cheap Trick, Bob Seager ed altri, fino a quando non è entrato in pianta stabile nella band personale di Peter Wolf, stimatissimo frontman della J. Geils Band, con il quale in sei anni di felice sodalizio ha registrato due album, ed ha girato in lungo e in largo per gli States ed il Giappone. "Sometimes tuesday morning" dunque è l'album dell'esordio solistico del buon chitarrista in questione, ma non di novità si tratta, ma bensì di una ristampa, poiché la prima tiratura dell'album risale a qualche anno fa, infatti il platter era stato edito dalla Aglaophone Records, l'etichetta personale dello stesso Johnny A., e visti i buoni riscontri ottenuti dallo stesso presso le radio americane e soprattutto sui giornali di settore, la Favored Nations ha pensato bene di concedere a quest'artista la possibilità di potersi far apprezzare anche oltre i patri confini. Da quel che si evince ascoltando il platter in questione, posso asserire tranquillamente che Johnny A. è uno di quei pochi chitarristi a possedere un suono tutto suo, una specie di trademark che riesce a impreziosire ogni singolo brano, ogni singola partitura dei brani in questione è come forgiata dallo squisito gusto musicale in possesso dall'artista che ci delizia con delle aperture melodiche veramente ad effetto, prediligendo più che altro brani atmosferici dove naturalmente è la chitarra a fare la parte del leone, fra fraseggi jazz e passaggi al limite del pop/rock radiofonico. Fra le perle di quest'album come non citare la suadente "Oh yeah" caratterizzata uno swing davvero irresistibile, o la catchy "Two wheel horses" e il capolavoro targato Lennon McCarthy "Yes it is"? Un disco destinato ad un ristretto target di persone che hanno il palato uditivo allenato per un certo tipo di sonorità diciamo quasi rarefatte!
Recensione a cura di Beppe 'HM' Diana

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