Copertina 6

Info

Anno di uscita:2015
Durata:50 min.
Etichetta:Nightmare records

Tracklist

  1. PAINFUL LESSONS
  2. PATHS TO EXILE
  3. DERCETO
  4. TERRA FIRMA
  5. PAPER SUN
  6. GIANTKILLER
  7. DOOMED
  8. THE WORLD HAD TWO FACES

Line up

  • Dave Brown: vocals
  • Matt Hodsdon: guitars
  • Andy Xiong: guitars
  • Aaron Lott: bass
  • Steve Bergquist: drums

Voto medio utenti

Secondo album per gli americani Chaos Frame, che con nove canzoni nuove di zecca ci invitano nel loro mondo fatto prevalentemente di progressive metal, ma ricchissimo di influenze provenienti da altri generi musicali.

Il cantante Dave Brown mi ha ricordato il nostro Alessandro "Alle" Conti senza raggiungerne la grandezza, ma siamo comunque di fronte ad un singer che sa il fatto suo. I musicisti che lo circondano non sono da meno sia la parte ritmica che pesta talmente duro da passare dal prog al generi più pesanti senza nessun problema, sia le due chitarre che si dividono il lavoro creando melodie non di immediato apprendimento, ma neanche impossibili.

Come sempre la durata delle canzoni supera la media di un brano classico in modo che i vari temi delle canzoni possano prendere meglio forma. Si parte da “Painful Lessons” che rimane nei lidi del progressive richiamando i Dream Theater per qualche giro di chitarra. “Path to exile” parte indiavolata come una thrash song cattivissima fino all'inizio della parte cantata per trasformarsi più volte, da thrash a midtempo prog, per tornare alle ritmiche pesantissime. “Giantkiller” pur contenendo tempi dispari ogni tanto strizza l'occhio al power metal. Chiude l'album “The Word Had Two Faces” il brano più lungo di tutto l'album che racchiude in sé praticamente tutto quello che abbiamo ascoltato fino ad ora, duelli di chitarre, doppia cassa, cambi di tempo ed una linea vocale apprezzabile.

Siamo di fronte ad un genere che per eccellenza va ascoltato più volte per trovare le varie chiavi di lettura e per affezionarsi a i vari chorus. In questo caso le influenze di generi diversi favoriscono “l'apprendimento” anche se alla fine dell'album, pur apprezzandone le qualità, non ne rimaniamo esageratamente colpiti. Un album che potrebbe piacere agli amanti del genere ma che difficilmente incontrerà le preferenze di altri ascoltatori.
Recensione a cura di Andrea Lami

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