Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:47 min.
Etichetta:Steamhammer / SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NOTHING BUT HISTORY
  2. LOADED - WEIGHTED
  3. SUICIDE (AIN'T NO WAY OUT)
  4. ENEMY
  5. WRONG
  6. NEVER TOO LOUD
  7. ASHEREAH
  8. YOU GOTTA NERVE
  9. WASTED YEARS
  10. SAVE IT FOR TOMORROW
  11. BELIEVE

Line up

  • Steef van den Bogaard: guitar, vocals
  • Sven Hompes: bass, vocals
  • Jules Eck: drums

Voto medio utenti

Riuscite a immaginare una concitata jam tra Motörhead, Alice In Chains, Nirvana e Guns N’ Roses? Sì? E la cosa lusinga e stimola la vostra sconfinata inventiva di musicofili?
Beh, grazie ai Black-Bone non dovrete più far “sforzare” oltremodo il vostro cervellino, che vedrà concretizzata la fantasia direttamente nei solchi di “Blessing in disguise”, un disco per certi versi abbastanza intrigante e coinvolgente, sebbene non privo di “imperfezioni”.
Allora, cominciamo affermando che, visto che posso tranquillamente considerarmi tra quelli che giudicano potenzialmente molto avvincente la summenzionata performance, la fusione di generi e di numi tutelari allestita dai nostri mi vede sicuramente molto interessato.
E poi continuiamo riconoscendo al trio olandese una notevole forza comunicativa e una spiccata energia espressiva, doti sicuramente importanti per ogni newcomer (ricordiamo che la band ha comunque già all’attivo un Ep e un full-length) della costipata scena rock n’ rollistica contemporanea.
D’altro canto, però, le composizioni sono spesso un po’ troppo “anonime” sotto il profilo melodico, mancano di quell’ingrediente “misterioso” che te le fa rimanere conficcate nella corteccia cerebrale, difficili da “sfrattare” nonostante la ricca e disorientante offerta musicale che caratterizza il frenetico terzo millennio.
Se riusciranno ad aggiungere questo imprescindibile elemento alla loro viscerale rappresentazione sonora, i Black-Bone potranno tranquillamente candidarsi per conquistare il ruolo di autentica “realtà” del rockrama, mentre allo stato attuale dovranno semplicemente “accontentarsi” di finire nel (frequentato) novero dei gruppi dotati di buone qualità e di ragguardevole, ma non ancora del tutto comprovata, “prospettiva”.
A dimostrazione che la strada intrapresa sia quella “giusta” arrivano pezzi impetuosi come “Nothing but history”, “Loaded – weighted”, “Enemy”, “Never too loud” e la mia personale best in class "Wasted years”, e anche "Wrong”, esposizione del lato più vaporoso e psichedelico della personalità degli Orange, non spiace, pur senza strabiliare.
Insomma, come diceva qualcuno che se ne intende “ … it’s a long way to the top …”, e allora gambe in spalla guys
Recensione a cura di Marco Aimasso

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