Che i gruppi rock spagnoli tendessero al “vintage” lo sapevo da tempo, ma questi ragazzi di Barcellona hanno portato agli estremi tale attitudine. I
Lewis and the Strange Magics suonano un hard early-seventies mischiato a parti vocali che hanno un retrogusto psycho-pop ’60, con tematiche che spaziano però dall’occulto allo stoner.
Lo stile ha un qualcosa di leggero, di fascinoso, anche se manca di potenza. Le melodie delicate e sognanti (
“Nina”), il continuo contrappunto dell’organo, il groove polveroso (
“Female vampire”), l’agilità delle trame, alla fine creano un’atmosfera che rende questo disco godibile, pur se particolare.
Un completo tuffo nel passato, da parte di tre giovani catalani che cercano di evitare le solite ovvietà. E questo è già un pregio.
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