I virginiani
Deceased hanno ormai un lungo percorso alle spalle, da quegli esordi che esprimevano un aggressivo Death Metal sino al successivo avvicinamento a soluzioni più thrashy, nel corso della quale il loro leader,
King Fowley (October 31 e Doomstone), inizialmente sia cantante sia batterista, ha abbandonato il suo drum-kit per dedicarsi alla voce. E negli anni i
Deceased hanno messo su una nutrita discografia, non facendosi mancare nulla: demo, singoli, EP, split, dischi in studio e dal vivo, tribute album e raccolte assortite.
E il qui presente
"Cadaver Traditions" è la puntuale espressione delle ultime due voci: una compilation di cover.
A fornire gran parte dei brani per questa iniziativa vengono in soccorso sia
"Zombie Hymns" (2002) sia
"Rotten to the Core" (2004) che compongono l'ossatura di
"Cadaver Traditions", dove scopriamo i
Deceased spaziare tra classici dell'Heavy Metal (Iron Maiden, Saxon, Mercyful Fate o Venom) fino a formazioni Thrash (Slayer, Kreator, Sodom o Hyrax) passando per gruppi Punk e Hardcore (Sex Pistols, Dead Kennedys, Bad Brains, Agnostic Front, MDC o Sheer Terror) e tra questi da sottolineare l'omaggio che con la loro versione di
"State Oppression" fanno ai nostri Raw Power. Una varietà che ritroviamo anche nel resto della nutrita tracklist, dove non mancano chicche come l'inedita
"Stand Up And Shout (ovvimanente di Ronnie James Dio) o
"SATO", recuperata da
"Land of the Wizard: A Tribute to Ozzy Osbourne", ma anche sorprese come una stravolta
"Iron Heads" dei Running Wild, una tutto sommato fedele
"The KKK Took My Baby Away" dei Ramones e su tutte la scelta di smembrare
"Not to Touch the Earth" dei Doors
Una selezione estremamente eterogenea quindi, anche nella resa sonora che ribadisce come le versioni siano state registrare in tempi e modi diversi, ma è sempre forte l'impronta dei
Deceased, grazie soprattutto alla voce di
King Fowley.
Tra tanti brani altrui (ben cinquantuno) i
Deceased piazzano in chiusura di ognuno dei due dischetti una propria composizione, rispettivamente "Torn Apart by Werewolves", un vecchio pezzo già recuperato nella raccolta "Worship the Coffin" del 1999, e "Luck of the Corpse" che porta curiosamente lo stesso titolo del loro primo album, ma in realtà è un brano inciso ben più di recente e pubblicato nel 2012 su un 7" flexi disc allegato a "Decibel Magazine".
Un sacco di musica (oltre le due ore e mezza), tantissime formazioni, più o meno famose ma che hanno comunque lasciato un segno nella storia della nostra musica, e ovviamente anche lo sguardo che hanno posato su di loro i
Deceased.
Lay down your soul to the gods rock'n'roll
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
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