Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:52 min.
Etichetta:7hard/Membran

Tracklist

  1. INSANE
  2. PARANOID EYES
  3. I LIKE TO DRINK
  4. PEOPLE LIKE U AND ME
  5. LONGING FOR THE SUMMER
  6. AMAZING GRACE
  7. PUPPET ON A WIRE
  8. WILD AT HEART
  9. SHOUT IT OUT
  10. SOAR UP
  11. ELEVATE ME
  12. DAYS TURN INTO NIGHT
  13. NOT YOUR DOLL
  14. MIRROR MIRROR II

Line up

  • Nicky Gronewold: vocals
  • Christos Mamalitsidis: guitar
  • Anke Doernberg: bass
  • Felix Zander: drums

Voto medio utenti

Ho conosciuto i Nikki Puppet nel lontano 2005 per merito di una recensione ben fatta e per un po' di tempo li ho apprezzati per poi perderne le tracce. Li riscopro oggi e vengo a sapere che nel frattempo la band ha dato alla luce la bellezza di altri tre album con relative tournée insieme a gruppi importanti e che oggi tornano con un lavoro nuovo di zecca composto da ben quattordici canzoni. Saranno pure passati quattro anni dall'ultima pubblicazione, ma qui c'è carne per tutti i denti, sia di quantità che di qualità.

Quattordici canzoni sono impegnative perché il rischio di noia è dietro l'angolo. L'hard rock composto dal quartetto è davvero semplice, riff potenti ma soprattutto chorus tutt'altro che difficili che è realmente impossibile non cantarli insieme a loro. “Insane” e “Paranoid Eyes” ne sono un valido esempio. Ancora meglio “I Like To Drink” con il “tittiri tittiri” ruffiano che conquista immediatamente. Il testo divertente fa il resto, un elenco di cose da bere (rum vodka, gin, tequila, brandy, sex on the beach ecc.) con rumori di sottofondo di tappi di bottiglie che saltano. Una vera party-song. Segue “Longing For The Summer” una ballad normalissima, senza infamia e senza lode che ha il dono si smorzare un attivo l'allegria che le prime canzoni ci avevano regalato.

Piede sull'acceleratore e si riparte con “Amazing Grace”, “Puppet On A Wire” altre canzoni fresche, brillanti che si fanno apprezzare sin da subito. “Mirror Mirror II” è un blusaccio con tanto di fisarmonica a bocca posto in chiusura di album che richiama (sono nel testo) la precedente ed omonima canzone contenuta nell'album “To Be Yourself”.

I Nikki Puppet vincono con questa formula di hard rock, facile facile, contenente qualche riff più cattivo: “Soar up” o “Not Your Doll” giusto per farvi due titoli, una ritmica potente e dei testi simpatici. L'album non brilla di imprevedibilità, anzi la band, pur migliorando, rimane fedele a sé stessa e ci regala questo dischetto divertente. Cosa volere di più?
Recensione a cura di Andrea Lami

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