Il 2015 è l’anno dei tanto sospirati e graditi ritorni: tra i più attesi impossibile non menzionare quello che vede protagonisti gli Entwine che, dopo ben sei anni di assenza dalle scene, tornano in pompa magna con questo nuovo ed attesissimo album, “
Chaotic Nation”.
Dopo il buco nell’acqua con “
Painstained” (2009), album che, come è noto, non ha riscosso alcun successo, il combo di Lahti è pronto a presentare il suo sesto album che si presenta come un lavoro molto variegato e ben equilibrato che non vuole essere racchiuso in una determinata etichetta. Questa volta, infatti, la band finlandese ha voluto dare maggior importanza alla melodia spaziando in altri generi musicali: si passa dalle gothicheggianti “
End Of Silence”, “
Fortune Tells” e “
As We Rise”, che sembrano essere uscite direttamente dal passato, forse complici le tastiere e i synth che in un primo momento ci riportano alla mente i tempi d’oro degli HIM, al gusto pop-commerciale molto orecchiabile e radio-friendly di brani come “
Plastic World” o “
Adrenalize” e ancora a sonorità tipicamente southern di “
The Evil Lives In The Shadows”, il tutto ovviamente accompagnato da un buon songwriting che non risulta mai banale e da una voce che sa sempre come colpire ed emozionare anche l’ascoltatore più cinico.
Certo, con questo sesto album gli
Entwine non offrono nulla di particolarmente straordinario, anzi, è piuttosto difficile riuscire a spodestare album di assoluta magnificenza come “Time of Despair” (forse l’album migliore della loro carriera finora), “
Gone” o ancora “
Dieversity”, ma, nonostante tutto, i nostri hanno saputo trovare la formula vincente che li hanno riportati in auge in un ambiente considerato derivativo e privo di originalità.
Grazie alle sue sonorità coinvolgenti, ai brani accattivanti e a tutti quegli elementi, quei trademark che hanno permesso alla band di farsi amare e apprezzare dai fan della musica “made in Finland”, questo nuovo disco merita certamente di essere affiancato a tutte quelle ottime release che questo 2015 ha voluto offrirci in un anno dove l’abbondanza non è certamente mancata. Un ottimo disco gothic/rock che merita l’ascolto degli amanti del panorama gothic metal e che, si spera, possa essere di buon auspicio per la band nel proseguire una carriera da molti definita altalenante ma che indubbiamente merita di essere portata avanti. Bentornati,
Entwine!
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