A distanza di neanche un anno, tornano i toscani
Eldritch con un nuovo lavoro. Il quintetto si è sempre distinto per produzioni di ottima qualità sin dall'esordio discografico datato 1995, quindi ci troviamo ad una sorta di anniversario, essendo da vent'anni che questa band ci delizia con buone composizioni, anche se a dire la verità la band si è formata addirittura nel 1991.
Impossibile non ricordare lavori come
“Headquake” o
“Ill Nino”, due validi esempi di come la musica italiana possa competere a grandi livelli senza nessuna sorta di timore, vista la qualità degli album, merito anche di un talentuoso -e personalmente ancora oggi rimpianto-
Oleg Smirnoff.
“Underlying Issues” è un lavoro complesso, non di facile assimilazione che ha bisogno di ripetuti passaggi per vincere la sfida con la vostra memoria e rimanere in testa, per poi quindi venire canticchiato nei successivi ascolti.
“To The Moon And Back” risulta essere il primo brano vincente del lotto, quello che al secondo ascolto viene semplice cantare insieme al singer
Holler.
Dopo i ripetuti ascolti che questo genere di musica richiede, riesco ad apprezzare le varie sfumature di questo album. L'alternarsi di momenti tranquilli con impennate improvvise è una costante che si ripete un po' ovunque.
“The Light” possiede una melodia ed una carica vi intrappolerà.
“Piece Of Clarity” è un brano decisamente pesante con una pregevole parte di batteria.
Gli
Eldritch riescono ancora una volta a stupire ed a confezionare un buon prodotto, al passo con i tempi pur mantenendosi saldi alle proprie radici/trademark. Un album molto improntato sulle chitarre (
“Slowmotion K Us”) e dove le tastiere spesso hanno un ruolo marginale, ma non per questo non riescono a ritagliarsi qualche spazio, anche se solo come tappeto musicale (
“Danger Zone”).
Pur apprezzando le qualità tecniche e compositive degli
Eldritch, ho sempre fatto fatica a trovare le linee melodiche senza capire se era un mio problema personale o se è un dato oggettivo. La qualità di quest'album è palesemente elevata ma la poca immediatezza delle linee melodiche rimane un qualcosa che può mettere in difficoltà anche l’ascoltatore più preparato.
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