Onestamente l'ascolto di questo nuovo cd del gruppo italiano mi ha un po' spiazzato. Nulla da dire sulla bontà delle canzoni (peraltro alcune già presenti nei precedenti lavori), 9 ballads qui in versione acustica più una "ghost song" strumentale molto suggestiva in chiusura, e nemmeno sulle capacità esecutive del quintetto che riescono nella difficile impresa di non annoiare l'ascoltatore nonostante l'assenza di qualsivoglia parte elettrica ad eccezione di "
White Decadent Lady", tuttavia mi chiedo quale mercato di riferimento possa avere questo lavoro. Ho fatto fatica a classificarlo come hard rock, qui siamo di fronte praticamente ad una bella copia di Francesco Renga (a cui il cantante evidentemente si ispira col suo timbro alto e pulito) "post Timoria", con canzoni melodiche che hanno però il pregio di non essere sdolcinate o banali, la struttura dei brani gira infatti intorno a pregevoli arpeggi di chitarra classica sorretti da un pianoforte, su una base ritmica di basso /batteria molto tranquilla. Non c'è un brano che emerge così come non ci sono riempitivi, tutte le canzoni scorrono piacevolmente e farebbero da ottimo sottofondo per un lungo viaggio in macchina.
Sempre che non vi facciate trarre in inganno dalla cover o dall'aspetto da veri glam hard rockers dei nostri, aspettandovi un disco "duro" che qui non c'è.
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