Copertina 7,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2015
Durata:51 min.
Etichetta:Minotauro Records

Tracklist

  1. DEMETER
  2. ENDLESS LABYRINTH
  3. JOURNEY THROUGH MY MEMORY
  4. ENIGMA OF ETERNAL NIGHT
  5. FIRST DAY LIGHTS AT THE MONASTERY
  6. AVALON’S DARKNESS
  7. AND WON THEIR FREEDOM
  8. PERFECT DREAM
  9. FLYING WITH THE DRAGON
  10. THE ART OF ENDING

Line up

  • Antonello Giliberto: guitars, keyboards
  • John Macaluso: drums
  • Dino Fiorenza: bass

Voto medio utenti

Nella mia ormai (ahimè …) lunga frequentazione dei sinuosi meandri del rock, c’è stato un tempo in cui sono stato assolutamente “rapito” dalla categoria discografica “guitar heroes”.
Una passione alimentata anche da un periodo storico in cui tale tipologia musicale aveva raggiunto il suo apice di visibilità (grazie soprattutto all’encomiabile attività di Mike Varney e della sua Shrapnel Records), ma che mi affascinava per la “sfida” stessa che rappresentava: escludere dalla proposta artistica il fondamentale ruolo “comunicativo” della voce umana e tentare di riuscire lo stesso a sollecitare il centro nevralgico dell’emozione, possibilmente anche quello dei non “addetti ai lavori”.
Sulla scia dei pionieri del genere (Yngwie Malmsteen, Tony MacAlpine, Vinnie Moore, Jason Becker, Marty Friedman, …), tanta tecnica, spesso davvero invidiabile e tuttavia, complice anche l’inflazione fatalmente legata a ogni fenomeno di successo, pochissimi musicisti capaci di superare i confini di un’ammirazione di tipo “specialistico”, finendo per ingrossare le fila degli stucchevoli onanisti dello strumento, francamente poco interessanti per tutti i musicofili “generici”.
Ebbene, Antonello Giliberto, chitarrista siracusano dal corposo e variegato curriculum, con questo “Journey through my memory” dimostra che si può ancora realizzare un prodotto essenzialmente votato al “metal neoclassico”, senza per questo farlo diventare merce per iniziati o eccessivamente derivativa.
Supportato dal maestro dei tamburi John Macaluso (Riot, TNT, Rising Force, Ark, …) e dal valoroso bassista Dino Fiorenza (Maurizio Solieri, Nowhere, Mr. Pig, Lisa's Revenge, oltre a vantare collaborazioni con Steve Vai e Paul Gilbert …), il musico siciliano coniuga notevole perizia e spiccato gusto compositivo, ostentando una musicalità e un’abilità nell’arrangiamento certamente ben sopra la media.
Attraverso un archetipo sonoro che privilegia atmosfere epiche ed evocative, il programma si snoda lungo dieci frammenti sufficientemente multiformi e costantemente equilibrati tra strutture portanti e solos, sacrificando sul nobile altare della “forma canzone” le tentazioni virtuosistiche più plateali.
Demeter”, “Endless labyrinth” (con un gran lavoro di Fiorenza), "First day lights at the monastery”, “Flying with the dragon” e la celtica “And won their freedom”, sono spaccati “gotici” pregni di pathos, slancio e destrezza, mentre “Enigma of eternal night” vola nel pensiero con la sua (vagamente Blackmoriana) vaporosità acustica, regalando all’astante copiosi brividi di soddisfazione cardio-uditiva.
Intrigante, infine, sebbene non perfettamente focalizzato, appare l’intermezzo medievaleggiante “Avalon’s darkness”, il quale tra flauti, vocalizzi e sussurri, allestisce un tentativo solo parzialmente riuscito di sconfinare in territori d’estrazione dark-ambient.
Journey through my memory” non è solo un “album di chitarre”, e dietro all'indubitabile eroismo esecutivo del suo autore c’è tutta l’anima di un ispirato e sagace manipolatore delle sette note.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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