Terzo album per i nostrani Whiskey Ritual, gemma dell'underground estremo.
La loro musica è diretta, sporca, senza fronzoli, i testi trasudano il malsano amore per la droga, il sesso e la morte e nel loro estremismo riescono ad essere piu' credibili di tanti altri gruppi. Il vocione sgraziato e allucinato del singer Dorian ricorda il Cronos dei bei tempi a dona pathos alle composizioni che sono dei proiettili impazziti in perfetto stile Black'n'Roll. Le chitarre sono veloci, la sezione ritmica martellante e i solos sono estremamente puliti, il tutto è condito da una vena melodica di fondo che rende piu' scorrevole l'ascolto. Certo la struttura delle canzoni è semplice, ma la carta vincente dei nostri è quella punta di cattiveria in più che li rende quasi dissacranti ( ascoltate l'intro parlato tratto dalla serie Tv "Romanzo Criminale" che apre "A.B.I.T.C.H." per farvi un'idea ), oppure leggetevi i testi presenti nel booklet del cd, titoli quali "Too Drunk For Love", My Funeral" "Satanic Kommando" non lasciano dubbi sulle reali intenzioni dei Whiskey Ritual. Dal punto di vista musicale, il sound è una sorta di mix fra Venom e Motorhead, non troviamo brani che emergono, tutti sono tirati e si ascoltano d'un fiato, accompagnati spesso da chorus vincenti. Ottimo il lavoro delle due asce, A. e H.Desecrator e buona la produzione del disco che fa risaltare ogni singolo strumento enfatizzando il suono sporco d'insieme.
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