A quattro anni esatti da "Legend", ecco il nuovo "Nucleus". Il disco necessita di più ascolti per essere apprezzato, nei suoi settanta minuti troviamo un condensato di mood diversi, di sperimentazione, il tutto fortemente debitore verso il metal settantiano. La line up è totalmente cambiata e, ad eccezione del fondatore Magnus Pelander, troviamo i nuovi Rage Widerberg alla batteria e Tobias Anger al basso. Il trio ci propone un sound hard rock, con un susseguirsi di parti acustiche ed elettriche, spesso le canzoni iniziano con arpeggi per poi sfociare in riff tipicamente doom (è il caso di"Malstroem", una power ballad d'effetto o della lunghissima "Nucleus" una summa di tutto ciò che i Witchcraft del 2016 possono esprimere, bellissima e sofferente impreziosita da cori femminili e con un suggestivo hammond a sfumare) o ancora è l'impronta psichedelica ad emergere (la conclusiva "Breakdown"). Rintocchi di Black Sabbath si odono nella dura " An Exorcism Of Doubts", mentre un flauto sorregge la melodia portante del primo singolo estratto, "The Outcast", il pezzo sicuramente piu' easy.I Witchcraft sono, insieme a Orchid e Graveyard, le realtà di punta del doom-metal settantiano, ma mentre questi ultimi sono più fedeli ai dettami classici del genere, i Nostri rappresentano "l'avantgard" del filone e a noi piacciono proprio per questo loro osare in territori che sono al confine con l'hard rock e l'ambient music.
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