Gli svizzeri
Phased hanno già maturato una certa notorietà underground grazie soprattutto a due lontani album pubblicati per la Elektrohasch, etichetta che gli appassionati di psycho-heavy-doom-stoner dovrebbero conoscere bene.
Però da alcuni anni si erano perse le tracce del trio elvetico, che ritroviamo oggi con questo quarto lavoro pubblicato per
Czar of Bullets.
Doom sulfureo, marmoreo, ma con evidenti contaminazioni acido-psichedeliche, come notiamo subito nei sette minuti iniziali di “
Seed of misery”. Ritmiche pesanti e rallentate, voce spettrale, riff lavici e qualche artificio cosmico, caratterizzano la maggioranza dei brani creando un’atmosfera malata e sinistra. I punti di riferimento sono i soliti, dagli Electric Wizard ai Conan, ma cerchiamo di apprezzare il fatto che questa band cerca di crearsi una impronta personale.
Se amate sprofondare nelle tematiche ultra-doom vi consiglio la mortifera “
Eternal sleep”, o l’altrettanto glaciale e sfibrante “
(Return of the) son of the sun”, mentre appare stucchevole il rumorismo necro-cosmico di “
Into the gravity well”.
Alla lunga, però, il tiro sempre colloso dei ragazzi di Basilea perde un po’ di mordente e fascino, denotando una certa staticità creativa. Ne ricaviamo l’impressione di un gruppo onesto, ma non di prima fila.
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