Sono stato un fiero ascoltatore del maestro Sollima. Non ne ho perso le tracce ma rivolgo delle mie... al più vicino cellista romantico, Luca Magariello.
Ritrovare un programma modernizzato su un "legno" cordofono dai riverberi ancestrali è un mite orgiastico divenire fungino.
Queste operazioni sonore sono paesaggi unificanti: i trionfi espansi oltre le ife sono mondi di sopra che piegano il manto come un spazio di Hilbert.
Vene aeree straripano al ritmo vacuo delle stagioni.
Cotanto Belga (fiammingo?) sta solcando un nuovo "fare" musicale.
Dimostra, senza fronzoli accademici, come si possa surfare in verticale: muovendo note e accordature dalle profondità litosferiche.
Arduo stabilire se ci possono essere convergenze di stili e rese
a partire da scelte simili.
Per adesso sembra emergere un non-luogo parallelo a ogni eventuale proposito razionale.
Ascolto invitante da consigliare e ri-consigliare.
Rammarico da profano:
sarebbe altrettanto bello partecipare al sonoro non prestando
soli corpi: sincopando per riempire e colmare quel che resta del suono...
Voti Alti
(come traiettorie di mongolfiere)
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