Tempo di ristampa anche per i Pale Divine. Mentre attendiamo a momenti il nuovo album in uscita per Martyr Music, la solita Psychedoomelic si prende la briga di riproporre il primo (e per ora unico..) full-lenght del trio di Glenn Mills, Pennsylvania, realizzato nel 2002 per Game Two.
Lo stile dei Pale Divine può forse lasciare perplessi i puristi del doom, perché si tratta di un riuscito incrocio tra doom rock settantiano, psych-stoner, metal classico, con una struttura prettamente chitarristica nel senso che la lead di Greg Diener è l’assoluta mattatrice di ogni canzone. Durante le onnipresenti e strabordanti fughe solistiche si colgono facilmente riferimenti a Trouble, The Obsessed, primi Orange Goblin specie nelle fasi liquide e trippy, ed ancora ai Pentagram, vera fissazione del trio Americano tanto da riuscire a coinvolgere sul disco il mitico Bobby Liebling, presente tanto nella auto-cover “20 buck spin” quanto nella conclusiva “Dark knight” dove è voce ed autore del testo.
Per inquadrare ulteriormente questa band può forse bastare l’ascolto dell’iniziale “Amplified”, mostruosa doom-jam di oltre dieci minuti zeppa di torbidi riffs heavy ed orge solistiche deliranti, brano in grado di esaltare chi ha apprezzato ad esempio i Blood Farmers o gli epigoni M-Squad o ancora gente come Slow Horse o Internal Void. Notevole anche l’atmosfera antica ed oscura che si sprigiona da brani come “Judas wheel” o lo strumentale “Gods, monsters & men”, evidenti omaggi alla tradizione di Angel Witch, Witchfinder General, ecc, oltre ovviamente a quella dei Black Sabbath.
Dunque un tipo particolare di doom-band tutt’altro che funerea e lumachesca, al contrario forte di un approccio flessibile e dinamico che gioca l’intera posta su schemi up-tempo e ritmiche heavy massicce e fangose. Ciò garantisce un ascolto agile, intenso e senza pesantezze sfibranti, ad un lavoro che supera abbondantemente l’ora di durata.
La ristampa è inoltre arricchita da due tracce live non presenti nell’edizione originale, la già citata “Amplified” e l’altro cavallo di battaglia “Pale divine”.
Per i fans di questa specifica corrente doom vicina all’area stoner è un’occasione della quale approfittare senza indugio, visto che si tratta di una formazione molto interessante anche se non fondamentale. I Pale Divine presentano comunque caratteristiche alla portata di un audience allargata e non indispensabilmente legata alle tematiche dell’oscurità.
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