I
New Keepers Of The Water Tower sono una band "strana", difficile da classificare, ma sicuramente interessante nella loro originalità. La loro proposta è un mix fra una musica dalle tinte prog/psichedeliche ( ma assolutamente non seventies ), accenni di stoner/doom ( le lente e cadenzate “
The Forever War”e “
Jorden” ), puntate hard rock, pezzi strumentali ( “
Tracks Over Carcosa”, “
Escape Aleph Minor”, la titletrack ) il tutto condito da una voce filtrata su un tappeto sorretto da synth ed effetti vari, a creare un'atmosfera mistica, sognante. I brani, proprio grazie a queste loro caratteristiche, scorrono via abbastanza piacevolmente e la loro lunghezza ( ci sono tracce che vanno dai 7 agli 11 minuti ) non è un problema, anzi puo’ essere un invito ad ascoltarli nuovamente per apprezzarne tutte le sfumature. Certo il pubblico di riferimento per questo "
Infernal Machine ", deve essere " open minded ", non si deve aspettare qualcosa di già sentito, ma al contrario essere pronto a sperimentare nuove sonorità; peraltro il rischio maggiore in lavori come questi è che non vengano capiti e magari ascoltati troppo superficialmente e questo sarebbe un peccato perché sono gruppi come questi che sono in grado di proporre qualcosa di coraggioso, che rompa gli schemi e le classificazioni, che rendono viva la nostra musica. Se amate i Path Of Samsara o i Witchcraft piu’ sperimentali, le sonorità, strumenti, tecniche e strutture che escono fuori dagli schemi tradizionali del genere.questo lavoro ( il sesto lavoro nella discografia dei Keepers) fa al caso vostro.
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