I
Tarchon Fist sono una band derivativa. Mettete insieme Iron Maiden, Judas Priest e Manowar, una voce che è un mix fra Dickinson e Tate, ed avrete un'idea della proposta musicale dei nostri. Tuttavia questo non va a loro discapito, anzi, il loro essere "debitori" versi questi mostri sacri è stato rielaborato in maniera intelligente e speculare. Il metal proposto dai
Tarchon Fist è si classico ma è suonato in maniera decisa, frizzante, potente. Nelle ben 12 tracce che compongono questo
Celebration troverete tutto ciò che i Maiden e i Priest avrebbero dovuto fare da anni ma non ne sono stati capaci. Galoppate metal, intrecci chitarristici efficaci, solos veloci e ficcanti, riff rocciosi che si mantengono su mid tempo sempre sostenuti, accelerazioni, un senso della melodia che accompagna tutti i brani e chorus azzeccatissimi. "
The Game Is Over" e "
It's My World" iniziano con un giro alla Judas Priest, e nella seconda c'è pure un urlo iniziale alla Halford, "
Thunderbolt" sembra uscito da Killers dei Maiden, "
We Are The Legion " ha l'epicità dei Manowar, "
Blessing Rain" è una power-ballad che inizia col piano per poi continuare con una chitarra acustica fino al bridge centrale dove domina la parte elettrica sorretta da un ottimo assolo.
Direi che i
Tarchon Fist non potevano trovare titolo migliore per il loro nuovo album,
Celebration, celebra infatti il classic metal di classe, quello che non ci stanchiamo mai di ascoltare. A proposito, per chi non lo sapesse, sono pure italianissimi! Cosa volete di più?
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