Band tedesca dedita a un genere indefinito, che passa spesso e volentieri dalle parti di hardcore e metalcore con una strizzata d’occhio all’alternative e al nu metal, i
GWLT arrivano al debutto discografico in questo inizio 2016 con un album tutto sommato inutile. Inspiegabile anche che il debutto finisca su
Nuclear Blast piuttosto che su un’etichetta più mainstream ed MTV oriented.
Io capisco tutto. Capisco il campanilismo di stampo crucco (tanto più che i testi sono in tedesco), capisco la necessità di testare nuove strade, capisco la voglia di mischiare generi e provare a stupire.
Quello che non capisco, davvero, è perché se il risultato fa oggettivamente schifo si debba comunque dare spazio a certi album, soprattutto quando c’è in giro tanto di quel ben di dio che non viene cagato di striscio.
Se avete voglia di conoscere i cuginetti incazzati (ma forse sembrano incazzati solo perché la lingua è meno accessibile) dei
Linkin’ Park e/o quello che il mondo si augura non diventino mai i
Rammstein, avete il disco che fa per voi.
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