A dispetto di un moniker ridicolo che lascerebbe pensare ad una band goliardica, i canadesi Penetrator si confermano come un altro colpo messo a segno dalla label ellenica Sonic Age, sempre attiva nel campo del heavy metal più incontaminato. A capo del progetto Penetrator si trovano due vecchie conoscenze della scena a stelle e strisce: il chitarrista Bess Ross, visto come tecnico personale di Tony Iommi durante il "Never Say Die" Tour e come musicista di Anvil, Brawl, Travelin War, ed il cantante Maxel Black, con un passato nei Mastery e nei Maniacal. La proposta si orienta su un heavy metal pesante ed intelligente, vicino per certi versi agli Eidolon, il cui chitarrista Glen Driver appare come guest. I brani mediano un approccio a metà fra i Judas Priest e "Resurrection" di Halford con una certa originalità mostrata in brani come "Muso In A Bottle". Un riffing pesante che non disdegna la melodia, vocals ora lancinanti, ed anche qui fa capolino il fantasma di Halford, ora quasi growl, ed un feeling che spazia dai classici US metal degli anni '80, Agent Steel in primis, a delle soluzioni più moderne ma sempre rispettose della tradizione del genere. Un gruppo da tenere d'occhio, capace di sorprendere con un debutto che risulta piacevolmente datato e fresco al tempo stesso.