Il due turco/tedesco dei
Mantar pubblica, tramite Nuclear Blast, il loro secondo full length a due anni esatti dal debutto "Death By Burning".
Questo "
Ode To The Flame" ci presenta 10 buone songs di Black Metal molto old School sopratutto nella produzione. Arrangiamenti minimali, cupi, basso saturo, riffama corposo e un suono sporco, marcio, alla Venom o anche, se vogliamo trovare un paragone più attuale, alla High On Fire. Non manca una melodia di fondo e chorus anche catchy (
"Era Borealis "), le canzoni sono mid tempo sostenuti, mai eccessivamente veloci, in"
The Hint ", " Born Reversed" e "Schwanestein" " c'è addirittura un Synth di sottofondo a dare maggior respiro a basi altrimenti pesanti . In alcuni brani ("
Cross The Cross ") si alternano mid tempo a rallentamenti quasi doom, altrove ("
Sundowning ") siamo invece in presenza di vero e proprio Doom metal. La furia dei Mantar è sempre ragionata, non troverete cacofonie o atmosfere glaciali tipiche del northern Black (d'altronde loro sono del nord della Germania), quanto invece un sound mutuato dal punk e dal Black'n Roll. Le vocals seppur estreme sono sempre intelleggibili ed il disco scorre abbastanza agevolmente, non gridiamo al miracolo certo, ma nel Black credo che ormai sia stato già scritto tutto e la proposta dei Mantar è sicuramente interessante e grazie alla Nuclear Blast, consente loro di uscire dall'underground.
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