Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:50 min.
Etichetta:Despotz Records

Tracklist

  1. RES ER MINA SöNER 05:31 SHOW LYRICS
  2. ELDHJäRTA
  3. NORDMäNNENS RASERI
  4. ENHäRJARKVäDE
  5. MIDGåRD BRINNER
  6. VARGARNAS TID
  7. MöRKRETS HEM
  8. ETTER OCH FLAMMOR
  9. MUSPELHEIMS HäRSKARE
  10. FROST MOT ELD

Line up

  • Henry Persson: drums
  • Johan "Rambo" Rydberg: flute, mandola, bagpipes
  • Ted Sjulmark: guitars (lead), vocals (backing)
  • Marcus Asplund Brättberg: guitars (rhythm), vocals (backing)
  • Kristoffer Kullberg: keyboards
  • David Fransson: bass

Voto medio utenti

E’ sempre bello quando su Metal Archives, sotto la voce “Lyrical Themes”, si trova scritto “Drinking”. Cioè dai, una band che parla di ammazzarsi di alcool non può non essere interessante! Finntroll, Korpiklaani, Alestorm..tendenzialmente non si sbaglia un colpo.

E i Grimner non fanno eccezione, per nostra fortuna. La band svedese, attiva dal 2008 e con già un paio di album alle spalle, si presenta a noi in forma smagliante con il nuovo “Frost Mot Eld” (che Google ci suggerisce significare “Gelo dal Fuoco”), un album davvero di altissimo livello e migliore erede di “Blodshymner”, uscito solo 2 anni fa ma apparentemente lontano anni luce a livello qualitativo.
Gli svedesi perfezionano il loro sound e si lasciano sedurre dalla melodia (si fa per dire), creando un connubio di folk e viking dannatamente piacevole e divertente, oltre che tecnicamente impeccabile. Voce clean e growl si intrecciano meravigliosamente tra i brani, donando alle composizioni del combo nordico una freschezza che era mancata parzialmente col precedente lavoro, più incentrato sulla componente estrema.
Tra gli ispiratori possiamo citare di nuovo i gruppi nominati anche in apertura, Korpiklaani e Finntroll (“Midgard Brinner” è finnicamente trollosa fino al midollo), senza dimenticare una vena più death e folk di forte richiamo svizzero (chi ha detto Eluveitie?). Si va da brani smaccatamente melodici come il singolo “Eldhjarta” ad altri più tosti come “Muspelheims Harskare”, ma la vera perla del disco è senza dubbio l’opener “Res Er Mina Soner”, che unisce le due anime della band in una sinergia perfetta.

Frost Mot Eld” è una piacevolissima ventata di freschezza in un ambito che spesso fatica a regalare dischi memorabili. Non un capolavoro, intendiamoci, ma un album ottimo che farà la felicità dei fan delle band sopracitate, oltre a far conoscere ed apprezzare una nuova realtà come quella dei Grimner. In alto i calici!

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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