Amos Villa è un artista brianzolo a tutto tondo, impegnato sul piano musicale ma anche grafico, fumettistico, folkloristico, e già protagonista in passato con formazioni a cavallo tra rock e folk locale. Con questo Ep a nome
Electric Ruer (Rovo Elettrico) si cimenta in una one-man band che come impostazione richiama i country singer di certo immaginario americano (e non solo) del secolo passato. Un musicista che sale sul palco munito di chitarra, armonica a bocca e grancassa a pedale, tipo il primo Bennato per intenderci, e si propone in veste rock cantautorale dall’atmosfera agreste. Molto root-blues con reminiscenze alla George Thorogood, accenni country, uso alternato della lingua anglosassone, dell’italiano e del dialetto brianzolo, per creare un’atmosfera che ci riporta indietro nel tempo. I brani sono piacevoli, pur nella loro minimalità, e si percepisce il desiderio di uscire dagli schemi modernisti dando sfogo ed indirizzo alla propria passione.
Certo è una proposta scevra di ambizioni commerciali, destinata ad un limitato pubblico di estimatori del protagonista.
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