Officina di frastuoni, hangar a pezzi, rottami avvolti nel mistero a cui dare nuovo senso.
Come parlare in voivodiano a paesani.
Un intento é spiegar loro di esser giunti da lontano per fotografare una reliquia abbandonata che nemmeno i nativi conoscono.
Avverrà l'intesa?
Degna colonna sonora di incursioni esplorative, documentaristiche e circospette di manufatti abbandonati senza un preciso perché.
Segno di ritrovamento assurdo, indicibile, stordente.
Opera vacillante di per se stessa: confusa tra un suono compatto
e un editing articolato, complesso e volutamente ingenuo.
Apice e climax nella sua centrale, possente, avantguardistica, vasta Lys,
The Wound And The Bow deriva fughe velocizzate a vocalità deformi che cascano come un teschio dagli armadi di archeologia forense.
Tosto ma appena sufficiente..
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