Elm Street - Knock 'Em Out... with a Metal Fist

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:54 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. FACE THE REAPER
  2. KISS THE CANVAS
  3. WILL IT TAKE A LIFETIME?
  4. SABBATH
  5. HEAVY MENTAL
  6. NEXT IN LINE
  7. HEART RACER
  8. S.T.W.A
  9. BLOOD DIAMOND
  10. LEAVE IT ALL BEHIND

Line up

  • Ben Batres: vocals, rhythm guitars
  • Aaron Adie: lead guitars
  • Nick Ivkovic: bass
  • Tomislav Perkovic: drums

Voto medio utenti

"Face The Reaper" è indubbiamente il modo migliore per dare il via a un disco, un'opener che delinea immediatamente cosa c'è da aspettarsi da "Knock 'Em Out... with a Metal Fist": del classico e feroce Heavy Metal, (rieccoci in piena R.W.O.H.M.), che riecheggia gli splendori degli Eighties, Ecco, appunto, cosa ritroviamo sul secondo album degli australiani Elm Street, passati anche da queste parti di supporto agli Iced Earth, per promuovere l'esordio "Barbed Wire Metal" (2014), lasciandosi dietro un'ottima impressione.
Con la successiva "Kiss the Canvas" realizziamo come possa sembrare di trovarsi di fronte a dei Children of Bodom (quelli di inizio carriera) folgorati da un'ispirazione spiccatamente Heavy e priestiana, caratterizzata, così come pure "Heart Racer" o la lunga e articolata "Blood Diamond", da rasoiate di chitarra e da un cantato abrasivo e vagamente isterico, con la performance di Ben Batres che potrebbe trovare facili accostamenti proprio con quella di Alexi Laiho.

Già, gli Elm Street piacciono proprio perchè il loro Heavy Metal è adrenalinico e tagliente, coinvolgente, infarcito di riff e assoli che lasciano il segno (su tutti quelli dell'accoppiata "S.T.W.A." e "Blood Diamond"), ma poi ti sanno anche sorprendere con quel break strumentale su "Sabbath" che strappa applausi a scena aperta. Fischi e lanci di verdure assortite, con tanto di improperi, invece per la conclusiva "Leave It All Behind", una triste (trita e ritrita...) ballad largamente acustica, dove Batres stravolge il proprio approccio vocale, abbandonando quel suo "quasi streaming" a favore di un cantato strascicato e a limite della stonatura, che non si rivela certo uno degli aspetti migliori dell'album, e tantomeno il modo ideale per congedarsene.
Beh... lasciamocela dietro facendo finta di non averla notata, così da non penalizzare troppo questo ""Knock 'Em Out... with a Metal Fist", visto che il resto si attesta su ben altri livelli.



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Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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