Seppur di recentissima formazione, il duo capitolino degli
Agony & Ecstasy vede affondare le proprie radici in una delle band più interessanti degli anni inizio 2000, ovvero i
Mysterhydden che sebbene non siano riusciti ad andare oltre la pubblicazione di un paio di demo si segnalarono come una delle realtà più valide e personali di tutto il panorama romano.
Di quella formazione ritroviamo oggi il cantante
Valerio Caricchio ed il chitarrista/tastierista
Francesco Liberati in questo progetto che celebra un classic heavy metal di colore oscuro, tinteggiato con un thrash metal progressivo di stampo piuttosto melodico ma sempre avvolto di un’aura malinconica e, per così dire, negativa cosa che ovviamente in campo metal non può che essere un valore aggiunto. I cinque brani che compongono “
Alter-ed Ego”, un EP liberamente distribuito dalla band tramite servizi come Youtube e Soundcloud, senza voler far un torto a nessuno hanno una chiara devozione per una band come i
Nevermore, di cui spesso gli Agony & Ecstasy ricalcano sensazioni ed umori, ma fortunatamente con buona personalità e soprattutto con buoni risultati, aiutati indubbiamente per quanto riguarda la concentrazione del songwriting dall’esiguo numero di brani che però assommati insieme raggiungono i ragguardevoli 35 minuti di durata, praticamente quanto un full length.
Paradossalmente il brano scelto per l’opener, ovvero “
Pandora’s Draught”, risulta essere quello più ostico e meno incisivo, sebbene l’incipit veloce e tagliente lasciasse presagire altro, prima che l’introduzione del piano ci consegni un pezzo ragionato, basato fortemente sul duetto voce/basso e su un chorus questo sì fortemente debitore delle linee vocali intessute spesso da
Warrel Dane, ma dove il singer nostrano si rivela ottimo interpreste sia nei toni più profondi sia in quelli più acuti e strillati.
Sebbene raggiunga in ogni caso la sufficienza, specialmente a causa di un ottimo chorus, il meglio arriva con i brani successivi, ovvero “
Beauty of the Beast”, molto più frizzante ed energica, ed ancor di più con “
Trapped Into Inner Abyss”, in cui fa bella mostra di se’ un riffing work serrato che sfocia in un chorus che, sempre per restare in casa Dane, ricorda molto più (e questo è un bene) i vecchi
Sanctuary. Concludono l’opera “
Alter-ed Ego Conflict”,sì leggermente incerta nelle linee vocali delle strofe ma totalmente esplosiva nell’apice del ritornello e nel concitato finale in cui
Liberati cesella sfrenate ritmiche incorniciate da assoli tremendamente efficaci (questa sarà una costante dell’EP), e lo stesso dicasi per l’ultima “
At the Pulse of Redemption”, degna chiusura di un lavoro molto interessante, anche per il tema trattato ossia la storia del Dr. Jekyll e Mr. Hyde tratta dall’omonimo racconto di
Robert Stevenson, raccomandato non solo agli amanti dei succitati gruppi ispiratori degli Agony & Ecstasy ma per tutti coloro che gradiscono un approccio preparato, adulto e maturo al mondo dell’HM.
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