Avevo un po’ perso di vista i
Bioscrape ed è un piacere apprendere che la loro determinazione e la loro “forza d’urto” hanno agevolato una parabola artistica giunta ormai al secondo
full-length, intitolato “
Psychologram”.
Ritrovarli a macinare la consueta miscela di ossessione, claustrofobia e brutalità, forti, però, di una consolidata sicurezza e consistenza, è un’altra bella notizia da trasferire a tutti gli appassionati di “gente” come Machine Head, Korn, Slipknot, Slayer e Mudvayne, influenze importanti di una
band comunque non priva di un significativo temperamento.
Attraverso un’aggressione sonica continua e profonda, che all’occorrenza sa diventare anche morbosa e conturbante, il programma dipana un
concept fatto di legami tra il nostro isterico mondo e realtà aliene e psicotiche, e tramite un substrato d’intermezzi effettistici, acuisce nell’ascoltatore il senso d’inquietudine, ottenendo contraccolpi emotivi complessivamente piuttosto intensi.
Un “muro” di
groove e ferocia che, nonostante le nutrite interessanti diversioni, appare alla fine ancora leggermente troppo tetragono e statico, ed è in questo senso che dovrebbero essere rivolti gli sforzi di un gruppo che tuttavia già ha fatto tanto per rendere varia e peculiare la sua formula espressiva.
Il ferino
thrash cibernetico “
Primordial judge”, le pulsazioni schizofreniche di “
Aliena”, l’
hardcore progressivo di “
Bioscrape” e poi ancora l’ipnotica malvagità di “
Cyber hope” e “
Astro noise” e la cangiante tensione sensoriale di “
Vega cospiration” rappresentano gli esempi maggiormente efficaci di un avanzato
work in progress in quel processo di “distinzione” ormai imprescindibile nel
bailamme del mercato
alternativo / estremo contemporaneo, dove per emergere non è sufficiente essere “cattivi” e tecnicamente validi, ma è pure necessario ostentare un approccio “intelligente” alla composizione e all’arrangiamento .
I
Bioscrape, a questo punto, sono chiamati a un ulteriore “passettino” in una direzione fin da ora convincente e opportuna … i mezzi per raggiungere l’agognata “meta” ci sono tutti.
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