Non ci siamo
Come ho già avuto modo di dire in altre recensioni, nel nostro genere musicale (soprattutto) le vocals rappresentano un buon 60% nella riuscita di un disco
Provate ad immaginare bands quali Whitesnake, Deep Purple, Iron Maiden o i più recenti Shinedown (nelle cui fila milita Brent Smith, una delle voci più belle del metal, a mio parere) senza i rispettivi vocalist? Quanto avrebbero perso in termini di potenza, armonia, struttura dei brani?
Ecco, ora avete un'idea di cosa aspettarvi da questo debut album omonimo degli statunitensi Sumerlands, ed è un peccato perché una scrittura più curata dei brani e delle vocals adeguate avrebbero fatto decollare un disco che invece rimane fermo ai blocchi di partenza.
La proposta musicale è un U.S. heavy metal pesante e monotono, privo di spessore e tutto uguale, non ci sono composizioni che spiccano e soprattutto manca qualsiasi enfasi nelle vocals, troppo monocordi; avete presente un Ozzy Osbourne ancora piu’ legnoso e piatto? Ecco, queste sono le “capacità” vocali del buon Phil Swanson. Mid tempo si susseguono lungo tutte le 8 canzoni che compongono l’album ad eccezione di “Spiral Infinite” l’unica song con un tiro piu’ sostenuto, ma è tutto troppo scontato. Il gruppo dimostra purtroppo di avere poche ideee in un genere, l’US Metal, già di per se poco propenso ad innovazioni e questo alla fine penalizza il risultato finale. Peccato, sara’ per la prossima volta. Forse
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