14 anni: questo è il tempo trascorso tra "The Weaving Fates" e il nuovo
"The Eternalist" in uscita per la sempre valida Hells Headbangers Records.
Un tempo lunghissimo durante il quale si erano completamente perse le tracce degli
Agatus storico duo dell'Ellenic Black Metal, scena alla quale, personalmente, sono legatissimo, sia per ragioni "anagrafiche", sia per l'amore verso un tipo di sonorità talmente originale da aver dato vita all'unica VERA alternativa al black metal scandinavo.
Gli
Agatus dei fratelli Dimitrios, dunque, tornano in pista e lo fanno con un lavoro che, per ovvie ragioni di crescita sia personale sia musicale, risulta diverso da quanto proposto in passato dal gruppo greco.
Prima di tutto scordate il black metal.
Su
"The Eternalist", se escludiamo alcune partiture in cui il gruppo ricorre a vocals distorte e a velocità sopra la media, non ne ascolterete per nulla.
Piuttosto, gli
Agatus ci offrono un ibrido Heavy Metal che coagula, all'interno di un suono particolarmente elegante ed evocativo, suggestioni che vanno dai Virgin Steele ai Rotting Christ del periodo "A Dead Poem" / "Sleep of the Angels", dall'epic metal cadenzato anni 80 in stile Warlord alle atmosfere dark alla Moonspell, fino ad arrivare ad influenze derivanti direttamente dal prog rock anni '70 o dal Bathory meno irruento e più vichingo..
La cosa più sorprendente è che tutte queste diverse anime convivono in maniera perfetta dando vita ad un album che definire di metal "classico" non è certamente azzardato.
"The Eternalist" è, lasciando parlare il cuore, un album semplicemente splendido: melodico, di melodie semplici ma efficaci, epico nel suo spirito battagliero, oscuro per via di atmosfere che concedono poco spazio alla luce e, come già sottolineato, molto elegante grazie ad una cura per i dettagli (suoni scelti ed arrangiamenti) assolutamente sopra la media che lo rendono un prodotto speciale e dalla qualità ormai rara da trovare in giro.
Gli
Agatus, nonostante il trascorrere del tempo, si confermano musicisti di ottimo livello e compositori ispiratissimi in grado di scrivere canzoni che, semplici ma efficacissime, ti si ficcano in testa per non uscirne più, tanto che, facilmente, vi ritroverete a canticchiarle senza nemmeno rendervi conto di farlo perdendovi, in tal modo, nel piacere della buona musica.
Un album del genere riesce a farti riconciliare con l'Heavy Metal nella sua declinazione più classica ed un po' nostalgica, una musica, quindi, che, se suonata e "sentita" con questa passione, può ancora emozionare senza la necessità di ricorrere a stratagemmi particolari ma semplicemente affidandosi ad una ottima chitarra solista, ad una voce calda ed espressiva, a tastiere mai invadenti, che qui e là cesellano melodie arabeggianti, e ad una sezione ritmica precisa e sempre "sul pezzo", affidandosi cioè, come dovrebbe sempre essere, solo al talento di musicisti veri.
Da oggi abbiamo un altro motivo per amare la scena greca, o per lo meno io ho un altro motivo: spero che anche voi mi seguiate in questo splendido viaggio fatto di melodie senza tempo e musica calda ed accogliente.
Album da non lasciarsi sfuggire per nessun motivo.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?