Ecco un lavoro che mi ha lasciato perplesso, non tanto per la proposta musicale ( un gothic-rock molto cupo che ricorda Nick Cave e i Type 0 Negative meno metallici ), quanto per “l’onestà” degli intenti.
I King Dude sono una one-man band composta dal polistrumentista e produttore TJ Cowgill che ritorna sulle scene col nuovo album “Sex” , una sorta di meditazione sul sesso in undici parti . Secondo quanto da lui stesso dichiarato, l’ispirazione gli è venuta da una divinazione del suo signore Lucifero (!) e ci conduce, con questo lavoro, in un viaggio nelle profondità della sua mente. Registrato interamente dallo stesso Cowgill ( ad eccezione di due canzoni, “Who Taught You How To Love” da Drab Majesty e “Prisoner” da Michael Wollenhaupt ) a Seattle tra la fine del 2015 e la metà del 2016, “Sex” è una lunga, oscura litania, con suoni cupi e col basso registrato in modo predominante rispetto agli altri strumenti, che si muove su brani dai tempi lenti, ad eccezione di “Sex Dungeon” l’unica dal tiro veloce, e “Shine Your Light” voce e pianoforte. Le vocals di Cowgill cercano di accompagnarci nel rituale che vuole evocare e la timbrica bassa e monocorde piu’ piacere o meno ma non manca certo della giusta enfasi anche se a lungo andare rischia di stancare un po’. Ad ogni modo, questo “Sex” a livello esecutivo è già un passo avanti rispetto al precedente lavoro in studio “Song Of Flesh And Blood” nel quale molte canzoni neanche avevano una linea di basso (!); a voi giudicare la bontà di un prodotto sicuramente coraggioso e di nicchia, ma che può sembrare un po forzato
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