I
The Silent Rage ( da non confondere con i SIlent Rage, glamsters californiani ) sono una nuova, interessante realtà proveniente dalla sempre prolifica Grecia . Suonano un power-heavy abbastanza classico ma con spunti di originalità e di aggressività che arricchiscono la proposta musicale.
Il debut in questione,"
The Deadliest Scourge" che esce dopo la pubblicazione di 3 E.P. “
Perished In Flames “ 2006, “
The Silent Rage “ 2009, “
Harvester Of Souls” 2011 , vede la partecipazione di numerosi ospiti d’eccezione a testimonianza della cura e dell’importanza che il gruppo pare aver messo nella stesura dell’album. Ecco quindi che le presenze di Apollo Papathanasio (Spiritual Beggars), Yossi Sassi (ex-Orphaned Land), Vladimir Reshetnikov (Arkona), e Theophilos Kritikos (Feel) hanno dato un “valore aggiunto” ad un album di per se già molto buono.
I brani sono tutti molto heavy e alternano velocità con melodie mai banali, sostenute da una prova vocale maschia di
Steve Venardo che ricorda un po’ Corey Taylor nell’alternanza fra clean e growl. I punti di forza di “
The Deadliest Scourge” sono il songwriting energico e frizzante, il riffama sempre incisivo con chitarre ritmiche potenti e come detto, le vocals. Una nota di merito va sicuramente anche alla produzione dei Devasoundz Studios (SepticFlesh, Chaostar, Rotting Christ) di Atene sotto la supervisione di Fotis Benardo (ex-SepticFlesh) e Thanos Jan.
Volendo andare un po’ piu’ nel dettaglio, l’album si apre con la strumentale “
Signal Of War”, che si muove su una batteria tribale ed una orchestrazione a cura di Theophilos Kritikos (Feel) e che funge da intro alla successiva “
My Race Won’t Last” con la quale i Nostri cominciano a spingere sull’acceleratore con un pezzo veloce che inizia con un riff tagliente ed una batteria a doppia cassa.
“
Shadow Spirit”, è uno splendido acustico eseguito da Yossi Sassi (ex Orphaned Land) che prosegue con le cornamuse suonate da Vladimir Reshetnikov (Arkona)
“
A Piece Of Eden” è un pezzo dall’impronta piu’ hard rock ma sempre sostenuto da una melodia potente, “
Sin Of A Pilgrim” è un mid tempo che ci rimanda ai Judas Priest impreziosito da un chorus notevole e dalla voce di Apollo Papathanasio degli Spiritual Beggars; i ritmi continuano sostenuti con le veloci “
Storm Warrior” e “
Thoughts Collapsed” sempre sorrette da intrecci chitarristici pregevoli ed essenziali nella loro potenza. In sostanza, ascoltando il lavoro nella sua interezza, non si ha affatto la sensazione di avere di fronte un album di debutto, al contrario i
The Silent Rage dimostrano ottime capacità compositive ed esecutive, padronanza del genere e confezionano un prodotto assolutamente notevole . Consigliatissimo.
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