Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:48 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. WHEN GOD TOOK A DAY OFF
  2. KINGMAKER
  3. FACE THE WORLD
  4. HUMANIZE ME
  5. LAST BEAUTY ON EARTH
  6. BULL'S EYE
  7. KING OF THE RIGHT HERE AND NOW
  8. HEAVENS LITTLE DEVIL
  9. CIVILIZED MONSTERS
  10. SICKENING
  11. WAS THAT WHAT YOU WANTED

Line up

  • Ronnie Atkins: vocals
  • Ken Hammer: guitar
  • Rene Shades: bass
  • Allan Tchicaja: drums

Voto medio utenti

Un nuovo disco dei Pretty Maids è come una di quelle affidabili auto tedesche che macinano chilometri su chilometri senza cedere mai di un passo, nelle tormente di neve delle gelide distese lapponi o sotto il bollente sole ferragostano delle desertiche lande dell’Atlante sahariano. Magari qualcuna mentirà sulle emissioni inquinanti, ma a destinazione ci arriveremo al 100%.

La band danese capitanata dall’ugola d’oro di Ronnie Atkins dopo più di 30 anni di onorata carriera continua a sfornare lavori di un livello qualitativo da fare invidia alle quattroruote teutoniche di cui parlavamo poco sopra. Il 1984 è lontanissimo e sbiadito nella nebbia dei ricordi eppure loro sono ancora qui a scrivere Musica con la M maiuscola, senza perdere un colpo e capaci di sfiorare di pochissimo un risultato che avrebbe potuto far rientrare “Kingmaker” tra i migliori dischi dell’anno.

La prima cosa che salta all’occhio è la produzione moderna e potente, fattore che ultimamente grazie (si fa per dire) all’inutile ondata revivalista è stato messo in secondo piano in favore di suoni che richiamano gli anni d’oro dell’heavy metal. I Pretty Maids per fortuna sono un gruppo serio e professionale e mostrano grande rispetto per chi deve spendere mediamente 18€ per un cd appena uscito, regalandoci un suono praticamente perfetto. Quando poi è la musica a dover parlare, quando sono gli strumenti a dar voce alla creatura danese, vengono fuori tutte le grandi capacità creative e compositive dei danesi che inanellano una serie impressionante di ottime canzoni in cui il loro marchio di fabbrica è ben impresso e visibile anche a 100 chilometri di distanza.

Atkins guida la spedizione con estrema grazia e potenza, elementi che sono combinati ad arte lungo le 11 tracce di “Kingmaker”, in cui l’heavy metal più classico si fonde a meraviglia con un hard rock di classe che sconfina perfino nell’AOR tipico di buona parte del roster Frontiers. “When God Take a Day Off” ha il compito di introdurci il nuovo lavoro made by Pretty Maids e lo fa con classe innata, melodie sopraffine e senza la minima sbavatura. Potente, incalzante, epica nel suo splendido chorus, è tra le migliori song del lotto senza alcun dubbio. Sulla stessa linea la bellissima title track, che ci mostra ancora il lato più heavy oriented dei danesi anche se i ritmi sono più cadenzati e ragionati. “Face The World” è stato il primo singolo scelto per presentare il disco ed è una delle canzoni più easy, forse anche un po’ disorientante visto che gira su coordinate totalmente hard rock, ma che hard rock signori miei.

Con “Humanize Me”, “Bull’s Eye” e “King Of The Right Here and Now” si torna a volare sui paesaggi più conosciuti, mentre l’immancabile ballad “Last Beauty On Earth” è un gioiellino da tenere conservato per bene e tirar fuori nei momenti im cui abbiamo bisogno di sognare per non cadere. “Heavens Little Devil” è il secondo momento più leggero di “Kingmaker” e rappresenta lo spartiacque virtuale tra il vecchio e il nuovo, visto che dopo arriva un trittico di canzoni più cattive nel senso più profondo del termine. Si ode rabbia, si percepisce paura, trasuda oscurità. Non sono tratti evidenti, non abbiamo puntate nell’estremo a livello sonoro, ma cambia l’atmosfera in cui i Pretty Maids muovono i loro passi. Siamo sempre su standard più che buoni ma l’impressione che ho avuto dopo svariati ascolti d’insieme è che la band non sia totalmente a suo agio in questa dimensione. Un piccolo neo che non oscura lo splendido lavoro dei danesi che ci regalano 50 minuti di ottima musica potente, moderna e melodica al punto giusto. Alla faccia dei revivalisti.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 nov 2016 alle 17:03

ennesimo ottimo prodotto...Ronnie è sempre fantastico...

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