Strano che "un live in studio" dalla portata destrutturante, intima ed estenuante sia trascritto su supporto.
Se siete intenti a disarcionarvi dal post autoriale e dalle carature dissonanti di alcuni rave crasici
se siete pronti ad affrontare ragnatele e Kafka
e, soprattutto, se siete volti al superamento di molte abitudini sonore e frequentazioni asimmetriche
andate >>
nella ricerca.
Altrimenti lasciate perdere questi frastuoni artistici.
Se si dice "musica sperimentale" si dice troppo poco.
" a s c o l t o - s p e r im e n t a l e "
Vada se.
// Giace lontano il mondo,
come sepolto in un profondo avello //
Novalis
Prestare corpo a tali durezze adamantine è cosa complessa, segmentante,
prolissa e faticosa.
Se siete avvezzi a scolpire città silicee da diodi e transistori frantumati
ringrazierete Aidan e troverete il modo di collaborarci.
Altrimenti lasciate perdere questi abiti speciali.
L'ascolto è tosto e bruttino, vagamente psiconautico. Decisamente immersivo e ingombrante. Lesivo a tratti.
Suonato con lucido disincanto e bramosia.
Pienamente sufficiente.
(in realtà è un lavoro parecchio buono)
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