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Ravencult sanno il fatto loro e dimostrano di padroneggiare il genere. Il loro Black Metal è un muro di suono compatto, vocals tirate all'estremo, blast beat incessanti e assenza totale di solos. Praticamente è come se avessero azionato il pilota automatico dall'inizio alla fine, senza nessuna concessione a sperimentazioni o originalità, il loro approccio è "old school" di scuola nordica in tutto e per tutto e ricorda i Dark Funeral e i Marduk più monolitici. Quello che sorprende maggiormente è il fatto che siano greci, quindi lontani anni luce dalle fredde e desolate terre nordiche, ciononostante la loro musica è fredda, chirurgica e devastante merito anche delle indiscusse abilità esecutive del quartetto. Difficile estrapolare alcune canzoni a scapito di altre, l’album deve essere concepito come un’unica cavalcata tra ritmi parossistici, dichiarazioni anticristiane, una forza d’urto compatta che non lascia respiro dall’inizio alla fine, episodi come “
Tormentor Of Flesh” col suo riffama iniziale ultraveloce, la più cadenzata “
In Macabre Triumph”, le thrashed-style “
Beneath The Relics Of Old” e "
Merciless Reprisal” o “
Into Dephts” col suo blastbeating iniziale e i cambi di tempo, faranno la gioia degli estimatori del genere. Astenersi posers e perditempo ….
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