Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:51 min.
Etichetta:Osmose Productions

Tracklist

  1. HEART GIRT WITH A SERPENT
  2. FROM ENDLESS CHASMS
  3. POISON FUMES
  4. ATEH GIBOR LE-OLAM ADONAI
  5. A GRAY OUTCAST
  6. TO EN
  7. AS THE WORM DESCENDS
  8. CONSECRATING HIS MARK

Line up

  • S.L.: vocals
  • A.C.: guitars
  • M.S.: guitars
  • Z.P.: bass
  • M.A.: drums

Voto medio utenti

Attenzione.
Segnatevi bene il nome di questo gruppo perché il loro esordio discografico, licenziato dalla sempre lungimirante Osmose Productions, è un macigno di metallo fuso in grado di dare il benvenuto al 2017 molto meglio dei botti di fine d'anno...
Con un look praticamente identico a quello dei Mgla, per lo meno per quattro quinti dei componenti, il gruppo portoghese distrugge ogni cosa per mezzo di un sulfureo death/doom metal, dalle tematiche "Crowleyane" occulte e sataniche, che mescola abilmente la "vecchia" scuola degli Immolation con le nuove frontiere del metallo della morte, rappresentate da gente come Irkallian Oracle, Aevangelist, Sulphur Aeon, riuscendo a dare vita ad un magma sonoro possente, asfittico, fottutamente brutale e realmente inquietante.
I lunghi pezzi di "Appaling Ascension", per chi non mastica l'inglese "Terribile Ascesa", titolo che dice tutto dell'album, hanno un taglio in un certo modo ritualistico ed una atmosfera torbida molto vicina al black metal mentre, a livello strumentale, i portoghesi mettono in mostra notevoli doti tecniche sia negli assolo di chitarra, lancinanti ma anche melodici e sempre perfettamente integrati nel tessuto compositivo, sia nelle ritmiche scandide da una batteria varia e mai monotona, il tutto al servizio di una musica che incede lenta, senza rinunciare tuttavia a schegge di velocità folli, "enorme" e, mi ripeto, soffocante al pari della lava che, inesorabile, rade al suolo tutto quello che trova al suo passaggio durante una eruzione.
I The Ominous Circle, in omaggio al loro monicker, rappresentano, dunque, un circolo vizioso ed infausto, una sorta di sfera nera (come quella dell'artwork), che risucchia ogni cosa, nella quale sprofonderete dolorosamente e dalla quale non potrete più fuggire, annichiliti, come vi ritroverete, dalla potenza degli strumenti e dalla maestosità di un growl demoniaco, spazzati via, cioè, da un album che può definirsi in un solo, ovvio, modo: DEATH METAL.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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