I
Dead Ficus sono un sestetto francese che a dieci anni dai primi passi mossi da Strasburgo, e da sempre con la stessa formazione, giungono all'esordio discografico, l'autoprodotto "
Rise or Fall", un album inizialmente pensato come un Mini ma che nel corso delle registrazioni ha preso un'altra strada toccando le dieci canzoni. E non è certo stata una pessima idea, "
Rise or Fall" è un discreto lavoro, ottimamente registrato e curatissimo anche nell'artwork e booklet, con i
Dead Ficus che si propongono in un Death Metal mai esasperato, ricco di influenze diverse, pur con possibili accostamenti a gruppi come In Flames, Soilwork, Amorphis e Paradise Lost.
Questi ultimi non citati a caso, in quanto sono molto meglio i momenti in cui esplorano gli aspetti più malinconici della propria musica rispetto a quelli più diretti e brucianti, ma qualunque sia la strada che si accingono a percorrere non si fanno mai mancare un tocco melodico, che il più delle volte viene garantito dai due chitarristì,
Olivier Faque e
Arnaud Hohwald (tanto da farsi letteralmente maideniano su "
Secrets and Illusions"), mentre il resto del gruppo lascia (volutamente?) intravedere maggiormente il proprio lato più aggressivo e martellante. Di questi, il cantante
Sebastien Saxer, non sempre è in grado di assecondare la versatilità delle canzoni, per il suo screaming troppo monocorde anche quando brani come "
Memento Mori" o l'accoppiata conclusiva "
Undying Dream" e "
Into your Black Chapter" merirebbero un altro approccio per vederne esaltato il proprio pathos.
Questo non penalizza più di tanto "
Rise or Fall", un lavoro che, seppur con qualche anno di ritardo, è indubbiamente un buon punto di partenza per i
Dead Ficus.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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