L'esordio discografico sulla lunga distanza dei capitolini
Black Motel Six è un buonissimo album di quello che, per gli amanti delle etichette, possiamo definire groove metal.
Il gruppo ha mantenuto in piedi le coordinate dell'EP "For a Long Time", uscito tre anni fa, fatte di riferimenti a Pantera, Down e Killswitch Engage più una interessante vena melodica che aiuta i nostri a produrre una musica comunque personale anche nel seguire i dettami del genere provenienti dal continente americano.
Quali dettami?
Riff granitici e serrati, batteria precisa e mai monotona, vocals "incazzate" ma anche capaci di dolcezza e, soprattutto, pezzi compatti, molto ritmati ed
in your face con un occhio di riguardo, in fase di songwriting, alle idee di un certo Zakk Wylde certamente rifermento per i
Black Motel Six.
Parafrasando il titolo dell'album, possiamo dire che qui ogni cosa è al suo posto: gli assolo di chitarra, vero selling point, sono vari, intelligenti e sempre al servizio dei brani, i ritmi variano, saggiamente, a secondo dell'umore delle composizioni, il singer, come già ricordavo, si fa autore di una prova convincente e multiforme... insomma, se siete amanti dei gruppi che ho citato prima e se cercate anche qualcuno che abbia personalità e si diverta in quello che fa, cosa evidente in questo album, non dovete trascurare
"Everything In Its Place" e l'energia che esso saprà trasmettervi.
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