Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:53 min.
Etichetta:logic(il)logic Records / Andromeda Dischi

Tracklist

  1. GREY MATTER BRAIN
  2. DIRTY "MAGAZZENO"
  3. RUDE SOUL
  4. STRAY IDEALS
  5. TWO MATCHES
  6. UNNAMEABLES
  7. AMBUSH
  8. HEARTWOOFER
  9. ON ROAD'S EDGE
  10. ROUGH HILLS
  11. NOISE OF SILENCE
  12. CROSSES MARKET
  13. BLOOD MIST

Line up

  • Igor Piattesi: vocals
  • Marco Campoli: guitar
  • Wallace: bass
  • Michele “Gollo” Gollini: drums

Voto medio utenti

Piccolo ma significativo step forward per i Vicolo Inferno, che mi avevano già favorevolmente impressionato con il precedente full-lengthHourglass” e con il demo "Hell's alley”.
Forti di una nuova muscolosa sezione ritmica, gli emiliano-romagnoli “scuriscono” ulteriormente la loro formula espressiva e aggiungono barlumi di BLS a una variegata gilda ispirativa comprendente Bon Jovi, Aerosmith, Nickelback, Bush e Pearl Jam, celebrati con misura e buone dosi temperamento.
Al di là delle modeste modifiche stilistiche, quella che è cresciuta in “Stray ideals” è la maturità e l’incisività della band nella costruzione del suo songwriting, sempre piuttosto focalizzato e capace di offrire le fondamenta ideali per la chitarra vorticosa di Marco Campoli e per l’ugola granulosa e comunicativa di Igor Piattesi, dotata di personalità propria anche se verosimilmente edificata sui nobili registri di “gente” del calibro di Eddie Vedder, Gavin Rossdale e Scott Weiland.
Scorrendo un programma privo di autentiche controindicazioni, è necessario in ogni caso rilevare la qualità superiore di brani come “Grey matter brain” (un’opener dal groove denso e oltremodo fascinoso), “Dirty magazzeno” (un poderoso hard-rock ad elevato numero di ottani), "Rude soul” (dissertazione Pearl Jam-esca di notevole efficacia), “Stray ideals” (una seducente “perla nera” … grande pezzo!), “Heartwoofer” (una lastra di piombo coperta dalla sabbia del deserto …), “Rough hills” (dal suggestivo clima southern) e “Blood mist” (un macigno che all’occorrenza sa anche essere affabile), tutta “roba” degna di concorrere senza eccessivi timori reverenziali con i migliori interpreti del settore.
Da segnalare, infine, “Two matches”, un gradevole e abbastanza riuscito “esperimento” di dualismo vocale impreziosito dalla presenza di Caterina Minguzzi (definita “special guest and female point of view” …).
I Vicolo Inferno realizzano un congegno sonico carico e dall’alto contenuto energetico … all’esplosione “definitiva” manca davvero pochissimo …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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