Disco riuscitissimo con riff rocciosi che ricordano Zakk Wylde per le armonizzazioni, si parte dall 'opener “
Stranger Than Fiction” che subito mette in chiaro cosa dobbiamo aspettarci da questo lavoro: chorus orecchiabili, melodie hard rock con qualche spruzzata di metal, ritmica prevalentemente in 4/4 sostenuta da una chitarra potente che crea un suono corposo e vocals incisive e molto duttili. Questo secondo album dei tedeschi
TwentyDarkSeven rimanda a band quali Black Label Society, Dio, Accept, Ozzy Osbourne ma non è assolutamente derivativo, il chitarrista Marcel Berhardt ( ex Pump ) è il valore aggiunto di questo gruppo peraltro formato da ottimi musicisti quali Chris Renner al basso, Markus Herzog alle pelli e Marcus Jurgens alle vocal del quale ho già decantato le doti. Il suono è fresco, frizzante, energico, il riffama hard rock è corposo (“
Shadows Of The Sun”, “Falling Away”, “Shotgun Heart” primo singolo estratto), c’è anche il tempo per una ballad elettrica “
Heaven In Black”, con “
Coming Home” il ritmo aumenta e ci rimanda al metal classico, in “
Spoke In The Wheel” troviamo l’Ozzy-sound del periodo
The Ultimate Sin, mentre “
This Side Of Hell”, a dispetto del titolo, è l’episodio piu’ easy listening ma dal chorus irresistibile e dall'interpretazione vocale ricca di pathos e “
Through Hell And Back”, chiude il lavoro in modo egregio con un riff alla RJ Dio del periodo
Holy Diver.
Il disco suona potente grazie anche alla produzione e al mixaggio ad opera di Alex Brusencev (V8 Wankers, Gloomball ), mentre è un pò scialba la copertina ... peccato non renda l'idea del potenziale al suo interno ...
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