1348 è il primo lavoro autoprodotto degli italiani Speculum Mortis. Il concept basato sulla peste nera è davvero interessante ed è un motivo in più per addentrarsi in questo black metal album. Dopo un intro evocativo ma un tantino prolisso (più di 4 minuti) ha inizio questo viaggio nella storia e devo dire che la musica proposta dagli Speculum Mortis non è male. La produzione e l'esecuzione non esaltano le composizioni, ma di idee buone ce ne sono. Strana la scelta dello stile vocale, a tratti in puro stile screaming, ma il più delle volte in stile urlato, oserei dire quasi in falsetto. In ogni caso direi che abbiamo di fronte una buona formazione, dedita ad un interessante pagan/black metal arricchito ogni tanto da tastiere o da belle parti acustiche dal flavour medievale. Quello che consiglio alla band è di lavorare più sull'esecuzione (alcune parti di chitarra e di batteria sono suonate con grande approssimazione) ma soprattutto sulla struttura delle songs. Le canzoni infatti sono spesso troppo lunghe e ripetitive…in 1348 ci sono infatti parecchi esempi di canzoni che sfoltite per bene potrebbero davvero convincere (vogliamo parlare dei 6 minuti dell'intermezzo "Vado Mori"?? micidiale…con un minuto se la sarebbero cavata più che bene). Alcuni riff sono davvero inutili e vengono ripetuti all'infinito con il risultato di avere quasi tutte le canzoni sui sei o sette minuti. Speriamo che per il prossimo lavoro gli Speculum Mortis abbiano il tempo di maturare e di affinare la loro proposta…penso che potrebbero fare un buon lavoro. Per il momento: rimandati!