"
Nation of Dogs", disco di debutto dei
Dark Phantom, quintetto dedito ad un thrash con venature death metal proveniente dalla ridente Kirkuk, Iraq, è un album che...
Cosa?
Kirkuk?
Iraq?
Beh, sarà retorica, sarà quello che vi pare, ma a me fa piacere vedere cinque ragazzi che da Kirkuk, che poi a vedere su wikipedia ed il web non è che sia proprio questo eden di pace e tranquillità, si dedichino ad una musica che probabilmente in Iraq, tra guerra, religione, tensione tra i popoli di etnie diverse e problemi sociali di grave entità non è probabilmente ben vista.
Ed ancora più bello poi poter riscontrare che "
Nation of Dogs" è un BUON disco, a tratti entusiasmante, altre volte meno, ma in ogni caso ben superiore a tanti prodotti che ho recensito negli ultimi mesi o anni provenienti dagli Stati Uniti o dal vecchio continente. E tutto ciò, con i succitati limiti che la vita ed il destino hanno imposto a questi ragazzi, è senza dubbio un grande motivo di plauso ed ammirazione.
Tornando a "Nation of Dogs", musicalmente si snoda intorno ad un thrash metal old school con riffs provenienti dalla Bay Area,
Testament style, con bellissimi assoli di Rebeen (o Murad) sempre velocissimi e taglienti, con buone melodie: il "piatto forte" dei Dark Phantom è quello di non rinunciare alle proprie origini e per un nazionalista come me, qualsiasi sia la nazione d'origine, dalla Norvegia al Congo, questo è uno dei migliori pregi: l'inserimento di cantanto lingua pulita di parti melodiche in stile arabeggiante come solo loro sanno fare, come nella title track o nella successiva "
Judgment Call" (probabilmente le migliori del lotto), rende il tutto molto interessante, particolare e personale, ed anzi sarebbe auspicabile da parte dei Dark Phantom inserire anche qualche stralcio della loro lingua qua e là, creando un'alternanza con la lingua inglese.
Al contrario, tra le cose che vanno meno, ho riscontrato l'uso di un growl sinceramente poco azzeccato con il thrash metal della band, a cui sarebbe preferibile una voce sì aggressiva ma che con scada nel growl, alternata come detto a clean vocals che non sono affatto male. Inoltre il buon Mahmmod alla batteria dovrebbe sforzarsi di variare maggiormente i propri colpi, in un genere come il thrash metal dove la sezione ritmica è tutto, basti vedere quanto cambiano i brani dei Testament a seconda se alla batteria ci sia Dave Lombardo, John Tempesta o Gene Hoglan: doppia cassa praticamente assente e su questo aspetto ce n'è di strada da fare.
Bravi! e ve lo dico con stima ed il massimo del rispetto.
Attendo con curiosità il vostro prossimo lavoro e che il vostro entusiasmo ed amore per la musica accompagnino sempre le vostre vite.
PS: la versione su CD del brano che vedete qui sotto è MOLTO migliore di quella del video... più curata, cori e voce pulita realizzati assai meglio, suoni nettamente differenti di altra qualità.
Non so come mai, forse miglioramenti in fase di editing e post produzione, comunque ugualmente apprezzabile.