Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:non disponibile
Etichetta:Dark Essence

Tracklist

  1. SATANS VERSER
  2. STIGMATA
  3. AVGRUNDSGRAVITATION
  4. DODSMASKIN
  5. KLUBB 27
  6. MITT MORKER AR MORKARE AN DITT
  7. AVEN EN HUND HAR SIN DAG
  8. SVARTA FAR
  9. DET NYE SVARTA

Line up

  • Pehr Skjoldhammer: vocals, guitar
  • Fredrik Sööberg: guitar
  • Niklas Åström: drums
  • Jimmy Wiberg: bass

Voto medio utenti

Terzo giro di giostra per gli Alfahanne, tornati a distanza di due anni con "Det Nye Svarta", un disco che non sposta di molto il loro stile originale a base di punk, rock, goth e spruzzate di black metal. Potremmo anche chiuderla qui ma visto che sono profumatamente pagato ed ogni riga in più mi vale oro, prestigio e birra, vi racconto qualcos'altro.

Intanto, per chi non conosce la band (comunque molto underground), mi auto-cito incollando quanto scritto in occasione del loro disco d'esordio:

"...i membri sono scafati mestieranti dell'underground black svedese (Vinterland, Maze of Torment) che, dopo diversi anni devono essersi stancati di tutta quella negatività e blasfemia e hanno pensato di combinare i caratteristici riff black metal con ritmi cadenzati e un cantato meno estremo (...) possiamo godere dei gelidi e taglienti riff di Immortal, Satyricon, Dark Throne ed Enslaved mischiati con un'aurea gotica che rimanda a Paradise Lost, Crematory e primi Katatonia e con un pizzico di dark wave/post punk."

Alla luce del nuovo "Det Nye Svarta" questa descrizione grosso modo vale ancora ma, a ben vedere (o meglio, sentire), la musica del quartetto si è fatta più accessibile, meno arrabbiata, arrangiata con più cura anche se leggermente monotona. Gli Alfahanne hanno infatti sgrezzato le parti più crude e nervose (leggi black metal) ed aumentato gli inserti melodici, diventando di fatto maggiormente fruibili anche ad ascoltatori non propriamente metal-oriented. Il cantato in lingua madre è rimasto, anche se più pulito ed "educato", la loro immagine da "maledetti" tutti tatuati con eyeliner e nastro isolante sui capezzoli pure, e anche la loro personalità non è in discussione ma... qualche tastiera in più e qualche soluzione goth-piaciona utilizzata in maniera maggiore è indubbia. La freschezza dell'esordio discografico era già svanita col precedente "Blod Eld Alfa" (molto meno convincente) e per evitare giustamente di ripetersi, i quattro hanno aggiustato leggermente il tiro, comunque mantenendo un pessimismo, un alone nero di fondo ben presente. Anche la loro etichetta ora li descrive come "swedish rock" e sottolinea come questo disco sia un nuovo inizio, un nuovo punto di partenza.
Dove arriveranno non lo so, certo l'ascolto di "Det et Nye Svarta" è piacevole nelle sue atmosfere dark e potete metterlo tranquillamente in macchina a farvi compagnia. Se non li avete mai ascoltati potrebbero intrigarvi.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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