Terzo giro di giostra per gli
Alfahanne, tornati a distanza di due anni con "
Det Nye Svarta", un disco che non sposta di molto il loro stile originale a base di punk, rock, goth e spruzzate di black metal. Potremmo anche chiuderla qui ma visto che sono profumatamente pagato ed ogni riga in più mi vale oro, prestigio e birra, vi racconto qualcos'altro.
Intanto, per chi non conosce la band (comunque molto underground), mi auto-cito incollando quanto scritto in occasione del loro disco d'esordio:
"
...i membri sono scafati mestieranti dell'underground black svedese (Vinterland, Maze of Torment) che, dopo diversi anni devono essersi stancati di tutta quella negatività e blasfemia e hanno pensato di combinare i caratteristici riff black metal con ritmi cadenzati e un cantato meno estremo (...) possiamo godere dei gelidi e taglienti riff di Immortal, Satyricon, Dark Throne ed Enslaved mischiati con un'aurea gotica che rimanda a Paradise Lost, Crematory e primi Katatonia e con un pizzico di dark wave/post punk."
Alla luce del nuovo "
Det Nye Svarta" questa descrizione grosso modo vale ancora ma, a ben vedere (o meglio, sentire), la musica del quartetto si è fatta più accessibile, meno arrabbiata, arrangiata con più cura anche se leggermente monotona. Gli Alfahanne hanno infatti sgrezzato le parti più crude e nervose (leggi black metal) ed aumentato gli inserti melodici, diventando di fatto maggiormente fruibili anche ad ascoltatori non propriamente metal-oriented. Il cantato in lingua madre è rimasto, anche se più pulito ed "educato", la loro immagine da "maledetti" tutti tatuati con eyeliner e nastro isolante sui capezzoli pure, e anche la loro personalità non è in discussione ma... qualche tastiera in più e qualche soluzione goth-piaciona utilizzata in maniera maggiore è indubbia. La freschezza dell'esordio discografico era già svanita col precedente "
Blod Eld Alfa" (molto meno convincente) e per evitare giustamente di ripetersi, i quattro hanno aggiustato leggermente il tiro, comunque mantenendo un pessimismo, un alone nero di fondo ben presente. Anche la loro etichetta ora li descrive come "swedish rock" e sottolinea come questo disco sia un nuovo inizio, un nuovo punto di partenza.
Dove arriveranno non lo so, certo l'ascolto di "
Det et Nye Svarta" è piacevole nelle sue atmosfere dark e potete metterlo tranquillamente in macchina a farvi compagnia. Se non li avete mai ascoltati potrebbero intrigarvi.
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