A due anni di distanza da “With Triumph Comes Loss” tornano gli svizzeri Cataract con il nuovo “Kingdom” e la musica non è decisamente cambiata.
Lungi dal disquisire su originalità e creatività, con questo disco quello che bisogna fare è godersi l’assalto thrashcore che ha come unico obiettivo quello di omaggiare e, se possibile, fare da cassa di risonanza per lo storico sound di bands come gli Slayer e gli altri sinistri personaggi del thrash metal storico come Kreator e Sepultura prima maniera, oltre a saper immettere istanze brutali derivanti dal moderno metalcore di bands come gli Unearth o gli All Out War, il tutto confezionato con la potente produzione degli Ant Farm Studios di Tue Madsen, ormai affermatosi come uno dei migliori producers europei.
Le canzoni si fanno apprezzare per una discreta varietà, tra pezzi tirati, ad esempio “Denial Of Life”, e altri più groovy, come “On This Graveyard”, e molto migliorato sembra il singer Federico Carminitana, il quale lungi dal cambiare radicalmente l’approccio vocale, sembra essere più dinamico rispetto al precedente disco. Lo stesso discorso potrebbe essere allargato ai restanti componenti della band, i quali come un buon vino che migliora invecchiando, disco dopo disco acquisiscono maggiore consapevolezza dei propri mezzi, grazie anche alle innumerevoli date di supporto ad headliner più quotati.
Non c’è molto altro da dire se non che i Cataract sono una certezza, pochi fronzoli e tanta sostanza.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?