Don not deviate è il capolavoro metal dello scorso marzo e si candida a opera [new] death dell'intero anno in corso. Parolacce a parte, siamo di fronte ad una band tanto giovane quanto matura.
I bostoniani
- suonano più di quanto serva per annoverarsi tra band yper-tecniche dal "pantone di The Sound of Perseverance"
- sperimentano talvolta troppo (zappa / pryapisme)
- urlano voci degne di note e di spettri... atomici
- (accademiano bridge prog che nemmeno i cinici ehm volevo dir i Cinesi, in Sudan)
Gli assoloni mettono in cifra la superiorità manifesta, mai pacchiana, del combo.
La forma canzone è salvaguardata (quasi sempre) e la resa estetica del platter è imparagonabile con le altre uscite analoghe.
Intelligenza strumentale e forza adamantina sono le matrici in questo magma
magnificentissimus.
HORSESTANCE
buongiorno ameriga
ACT, RE-ENACT
la canzone che, vorrebbero almeno una volta, suonare tutt*
BUILT UPON THE GRAVE OF HE WHO BENDS
chitarre ciniche in un sommergibile che sperona Atlantide (capolavoro)
ANY PROMISE
Furia dell'Est europa che si tramanda di padre in figlio, trame inaudite
COLD REPEATER
non correrci se non si porta un venti % di DNA kenYota
REPRISE
quattro tasti in testa
MOONBRED CHAINS
uniche tracce di ridondanza in una scrittura atomica
DO NOT DEVIATE
capolavori come sopra ma diVersi (Mike dei Bloodbath si rivolta in giardino?)
SPIDER SONG
adatta a chi patisce le gotturalità: alla fine ci sentirà sciamani che
osannano pupazzi teneri come Soen
TRAVELING THROUGH ABYSS
se sei di Roma e 'tiri mancino', se danzi come un circense con
Born Slippy, converrai che i filtri di questa T.T.A. siano fondamentali quanto gli stent coronarici
ENOUGH FOR ONE
la più Red Harvest "che è meglio! (Puffi Speleologi)
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