Tornano gli spagnoli (dalle isole Canarie)
Jotnar, dopo il debut EP "Giant" datato 2012, con questo
"Connected/Condemned" e lo fanno in grande stile sotto l'egida della
Massacre Records e con una lunga lista di guest star quali Björn "Speed" Strid (Soilwork), Alessio NeroArgento (Disarmonia Mundi, NeroArgento), Jennie Nord (Ultimate Fate), Santi Suarez (Sphinx) e Bruno Pardini.
La proposta del combo capitanato da
Ben Melero e dal vocalist
Mario Infantes non si discosta da quanto già era evidente 5 anni fa: un melodic death metal molto edulcorato ed estremamente ammiccante al 'core degli ultimi In Flames, dei Sonic Syndicate o dei Dying Humanity.
Questo non significa affatto che la proposta del quintetto iberico sia di scarsa qualità o inadatta alle pagine di un portale come Metal.it, ma deve essere chiaro (e lo è scorrendo le 14 tracce e l'ora di durata della release) che il death metal nell'accezione più pura del termine abita ad altre latitudini.
I brani scorrono veloci a partire dall'opener
"Connected/Condemned" con la consolidata struttura riff portante aggressivo-bridge ad alto tasso di melodia-ritornello per la maggior parte in clean vocal-chiusura e sebbene nessuno spicchi per originalità
"Remaining Still",
"Broken Esteem",
"The loneliness Legacy" o
"I, the paradox" possono costituire una robusta colonna sonora mentre si viaggia in auto o si vuole evitare di affollare la mente con troppi pensieri.
Inutile invece e fastidiosa la cover di Nelly Furtado
"Say it right" o la noiosa
"Missing shadows" che onestamente reputo quasi alla stregua di filler o poco più mentre la palma di top song a mio giudizio va alla breve ma azzeccatissima
"The Sentence" che suona death a tutto tondo e non ha alcun cedimento nè indecisione.
In sostanza un album senza infamia e senza lode, estremamente adatto ad essere un buon ascolto estivo, indicato a far dire anche ai fruitori di sonorità più morbide: "oggi sono anch'io metallaro" (ognuno giudichi se si tratta di un complimento o meno).
Quello che è certo però è che anche in un settore sfruttato a fondo per emergere dalla massa e guardare negli occhi da pari band realmente eccellenti come Marianas Rest, Solution .45, Disarmonia Mundi (italianissimi: se non li conoscete rimediate immediatamente!!) o Heaven Shall Burn non basta un lavoro pur ben confezionato come questo
"Connected/Condemned" che a giudizio di chi scrive non avrà una sorte migliore di moltissimi brani da Festivalbar.
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