Ammetto di non essere mai stato un grande amante del punk rock in tutte le sue manifestazioni, pur non disprezzando la frangia più oltranzista e old style del movimento. Gli svedesi Satanic Surfers non si collocano certamente all'interno della scuola dei vari Ramones, Misfits, Black Flag o Exploited, ma anzi potrebbero essere più facilmente accostati alla generazione di casa Fat Wreck, dai NO FX in avanti. I Satanic Surfers non sono certo tra gli ultimi arrivati, e dal 1989 ad oggi si sono garantiti un discreto spazio nella scena punk rock internazionale, di quella di facile presa (se non ci fossimo ancora capiti), con quella venatura "emo" ma con la giusta dose di aggressività e velocità mutuata direttamente dal passato di questo sound. Taste The Poison rappresenta il nono album per gli svedesi, compatto e immediato disco facilmente assimilabile, ben realizzato e sostanzialmente ispirato, con una gradevole freschezza compositiva che ne favorisce l'ascolto anche ai meno avvezzi a questo sound. Trascinati dalla voce di Rodrigo Alfaro, una di quelle che o ti piace o ti da sui nervi, i Surfers si lanciano in 13 composizioni per un totale di mezz'ora abbondante in cui a prevalere sono up tempo decisi, melodie sornione e ritornelli sì orecchiabili ma che non brillano proprio per originalità. Una band sostanzialmente coerente e in linea con il proprio passato e quello della tradizione, destinata quasi unicamente al proprio pubblico al quale certamente non dispiacerà il presente nuovo lavoro.
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