Pronunciando come si riesce "years" ci si avvicina alle orecchie...
I "culto della Luna" sono secondi a qualcuno, talvolta.
Questa edizione giornaliera riporta in video lo spessore immane della combo
di Umeå.
Le trame, prossime al tetano, si ripercuotono tra scapole e timo
e, nei culmini pervasivi attraversano la Pineale, come, la Chiesa-Cattolica-Essepí-A le scalinate delle basiliche.
Anche se, a tratti, paiono dei Rammstein * della musica isisiaca,
la prestanza onirica, grandiosa * non sfila dal tappeto metaforico e concreto dei Nostri.
E quando il mondo sembra, al cospetto dei chiaroscuri propos(I)ti,
piccolo ed incistato, non si può far altro che assecondare la veemente creatività rabbiosa (necessaria a smantellare le oppressività classico-borghesi).
La produzione è reticolare come le simmetrie dei peggior minerali museali e
pulita come un melasma sbiancato.
Poi... comunque... nonostante la bontà generale, dei dubbi trasalgono:
- un primo porta il carattere del connubio tra due parole che distinte
restano innocue, anzi: radical // chic
- un altro riguarda la tossicità del lattato ematico. Delle, in soldoni, manie agonistiche.
Siete d'accordo che le direzioni droneggianti, (dentro - fuori, fra altre) siano fuorvianti?
Le trasparenze fisiche e digitali attenuano il senso di ripetitività del modello
in essere. Ma la magia che attiene agli "uomini di Celestial" manca e macherà sempre!
Tatuatevi delle ombre sulla schiena e lasciate che il "tempo", per questo "viaggio", non Vi avvicini
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Sette // raccomandato! \
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